Mostra sugli Ori di Oplontis a Torre Annunziata: spicca l’assenza dell’ex assessore alla Cultura Antonio Irlando. E’ quanto scritto in una nota da Massimo Napolitano, coordinatore cittadino di Sel.
“Nel giorno della inaugurazione della Mostra degli Ori di Oplonti – ha scritto Napolitano – spicca l’assenza dell’artefice della stessa, l’ex assessore alla Cultura, l’architetto Antonio Irlando, che è stato defenestrato inspiegabilmente senza nessuna giustificazione in barba al codice etico per la Buona Politica sottoscritto dal sindaco che al punto 7 prevede che ‘L’amministratore deve integrare le sue decisioni discrezionali con una motivazione pubblica delle ragioni di ordine generale che hanno determinato la sua decisione’.
In questo modo la passerella è stata tutta per il sindaco che bene ha fatto nel ricordare – se qualcuno se lo fosse scordato – che questa non è una città di solo camorra. Aggiungiamo che però il malaffare non è solo quello della delinquenza organizzata, ma anche della mancanza di trasparenza e di legalità da parte dell’amministrazione – e per questo richiamata anche dall’Anac di Cantone – e che sugli ori di Oplonti hanno costruito una vetrina mediatica su cui però bisogna mettere in evidenza anche tutte le pecche organizzative e strutturali a partire dal fatto che questa non è sicuramente una mostra accessibile a tutti. I disabili ancora non possono fruire del museo temporaneo perché l’ascensore non è stato completato e, i QRcode che dovrebbero descrivere i pezzi esposti sono posizionati a un’altezza che non permette alle persone di bassa statura di poter visionare le descrizioni e la poca accessibilità e anche di tipo informatica, infatti il sito dell’evento non risulta essere adeguato alle nuove tecnologie messe a disposizione anche dai moderni device.
Ma non sono solo queste le mancanze di un evento che avrebbe avuto di ben altra e migliore organizzazione, infatti il piano di comunicazione, (cartellonistica stradale e pubblicità regionale) è totalmente assente e se non fosse per la brochure su fogli A4 preparata dai ragazzi dell’Istituto d’arte non avremmo neanche una iconografica cartacea dell’ubicazione delle sale. Dal sito del Comune, anche per questo appalto, non è possibile risalire a chi ha effettuato i lavori di ristrutturazione e quale beneficio ha l’Ente pubblico per le sponsorizzazioni presenti all’interno dei locali della mostra.
Sicuramente l’amministrazione pubblica godrà di un ritorno di immagine, ma ci chiediamo, a cosa possa servire ciò se i benefici di questo evento non ricadranno anche sui commercianti, sui cittadini in termini di servizi offerti e se non è stata prevista neanche una immediata ricaduta occupazionale.
In questa esposizione luccicano gli ori di Oplontis ma anche l’approssimazione, la disorganizzazione e l’incompetenza dell’amministrazione comunale continuano ad essere messa in mostra”.