Napoli, Bagnoli: è inutile militarizzare…

napoli bagnoli striscioneChi conosce il territorio, chi lo vive nell’insieme dei pregi e delle carenze che lo caratterizzano conosce bene la realtà di cui narra. Ed ecco che come avevamo preannunciato tempo addietro dalle pagine del giornale lo scetticismo in relazione alla militarizzazione di Napoli da parte dei cittadini si è concretizzato in uno striscione affisso nella centralissima piazzetta Bagnoli.

Monito dell’inutilità di un servizio già fallito in passato un’altra immagine scattata nella vicina “Cavalleggeri” che ritrae uno scooter fermo sul marciapiede praticamente dinanzi ai militari in servizio lasciato, a detta di alcuni testimoni, da individui poco rispettabili tempo prima. Nessun controllo è stato fatto dagli uomini in uniforme che si sono ben guardati dall’allertare quanto meno le forze di polizia per far rimuovere un veicolo in sosta vietata e potenzialmente pericoloso.

Non è la prima volta che la camorra spavalda adopera moto e scooter come deposito per armi e droga proprio sotto gli occhi delle forze del’ordine non sempre attente nell’arginare il fiume di violenza che ormai scorre impetuoso sul territorio. Radioscooter cavallegeri vicoli, frequenza vicino a quelle di radio mala, parlerebbe di atteggiamenti equivoci tenuti in particolar modo nel quartiere Cavalleggeri da uniformi dello Stato con particolare riferimento allo spaccio di stupefacenti.

Ovviamente non bastano illazioni a scalfire il merito e la qualità del servizio offerto dai tutori dell’ordine a cui indiscussa va la stima di ogni onesto contribuente: purtroppo però dietro ogni stemma identificativo c’è l’essere umano e non sempre quest’ultimo fa onore alla divisa che porta. Pochi giorni addietro il gip di Napoli aveva infatti rinviato a giudizio tre agenti di polizia della narcotici ritenuti responsabili del mancato arresto di due boss del clan di camorra Contini nel 2009 con accuse che vanno dal favoreggiamento al concorso in spaccio di droga.

Rinvio a giudizio che ha mandato nuovamente sotto processo per omessa denuncia l’allora capo della mobile Vittorio Pisani. E non finisce qui: accuse gravissime sono state mosse a Mario Mirra, carabiniere in servizio nel 2010 presso il Nop di Napoli. Al militare sono stati contestati i reati di corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. Mirra avrebbe ricevuto una “Honda Transalp” in cambio di delicate informazioni passate al clan Licciardi. Soffre Napoli sotto il peso di inefficienze spesso colpose e manipolazioni politico-amministrative volte a soddisfare solo l’interesse di pochi. I risultati di questo scempio sono sotto gli occhi di tutti mentre gli onesti contribuenti rassegnati aspettano solo di commentare l’ennesimo morto ammazzato di una guerra tra clan senza confini ne esclusione di colpi. In sintesi: se non ci pensa San Gennaro…per i napoletani la nottata potrebbe “non passare mai”.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.