Finalmente ci siamo. Potrebbe essere questo il motto della mostra “A picco sul mare. Arredi di lusso al tempo di Poppea. Oplontis, il fascino e la bellezza” di Torre Annunziata. Mille problemi burocratici hanno bloccato l’avvio dell’esposizione nei tempi stabiliti e, solo dopo cinque mesi (la prima data ufficiale corrispondeva al 2 ottobre), si è riusciti ad organizzare il tutto.
Cinque mesi caratterizzati da continui rinvii, presentazioni ufficiali e smentite che hanno reso il tutto molto incerto (tra gli addetti ai lavori c’era anche chi dubitava della effettiva realizzazione dell’evento).
Ciò che bloccava l’inizio dell’esposizione era l’installazione di un nuovo ascensore all’interno di Palazzo Criscuolo per rendere accessibile l’ingresso ad anziani e diversamente abili, e alcuni lavori di riqualificazione delle sale interne della sede comunale che erano in pessime condizioni (intonaci distaccati in più punti, perdite d’acqua, muri ammuffiti).
Finalmente, a ridosso della primavera, tutto ciò è stato portato a termine e si sono potuti presentare, questa volta per davvero, tutti i dettagli dell’esposizione. Come anticipato nei mesi scorsi, la mostra sarò dedicata al direttore degli scavi di Palmira, brutalmente ucciso dall’Isis, Khaled al Assad e, inoltre, la si può definire anche come una “mostra tecnologica” per la creazione di un sito web (www.oroplontis.it) e di un’apposita app che rende più agevole la visita nelle sale di Palazzo Criscuolo. Vicino ad ogni reperto è, inoltre, presente un Qr code (versione moderna del codice a barre) che tramite uno smartphone/tablet potrà essere rilevato e. immediatamento, si aprirà automaticamente una pagina web che mostrerà tutti i dettagli dell’oggetto esposto.
A fare gli onori di casa questa mattina durante la presentazione alla stampa (la mostra sarà aperta al pubblico da domani 11 marzo), è stato il primo cittadino di Torre Annunziata, Giosuè Starita:” L’amministrazione è fiera di aver organizzato questa mostra perché i nostri tesori del passato siano percepiti come patrimonio di tutti. Siamo convinti che questa potrà essere per la città una grande occasione per mostrare al mondo il suo volto migliore, quello più vero, fatto di un luogo di grande bellezza, ricco di opportunità e belle intelligenze. Affinchè avvenga questo, i torresi si devono mostrare ospitali: solo in questo modo potremo rilanciare il turismo”.
“La Torre Annunziata del domani – continua il sindaco – avrà nel suo Dna lo splendore, la bellezza e l’attrattiva di quel luogo che, una volta, era chiamato Oplonti. Dopo aver reso balneabile il nostro mare e restituito ai cittadini l’opportunità di goderne, ripartiremo dal patrimonio archeologico. E’ solo il primo passo”.
In compagnia di Starita e, successivamente del professore della Federico II De Kerkhove, era presente anche Antonella Bonini della Soprintendenza di Pompei che, prima di illustrare personalmente tutte la bellezza e l’importanza dei reperti, ha espresso tutta la sua soddisfazione per l’inaugurazione della mostra:” E’ un evento importante per la città. Ma non esiste soltanto la mostra: ci stiamo impegnando anche per quanto riguarda i lavori alla Villa A, come la creazione di un nuovo ingresso, che sono stati affidati nei giorni scorsi: saranno lavori molto lunghi, ma era importante iniziare”.
Ora la parola passa al pubblico. Turisti, esperti di archeologia, semplici cittadini hanno dovuto aspettare un’eternità per entrare in contatto con questi reperti dalla bellezza inestimabile e, ora, dopo ben cinque mesi di rinvii si è arrivati al giorno fatidico. Purtroppo l’organizzazione della mostra non è stata impeccabile come testimonia il notevole ritardo accumulato, ma, tuttavia, l’importanza che potrà assumere per la città questa esposizione, è enorme. Riuscirà Torre, partendo da questo evento unico del suo genere nel mondo archeologico, a ricrearsi un volto nuovo a livello nazionale? Ai posteri l’ardua sentenza.
Gennaro Esposito