Contrabbando di gasolio e frode fiscale: scatta un sequestro per oltre 46 milioni di euro nei confronti di diverse società.
Ieri mattina il Nucleo Polizia Tributaria della guardia di finanza di Napoli, agli ordini del colonnello Giovanni Salerno e del tenente colonnello Emilio Vitale, hanno eseguito un provvedimento emesso dal gip di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura della Repubblica riguardante il sequestro.
L’inchiesta è inquadrata in un ampio contesto che sta consentendo di svelare un complesso meccanismo fraudolento.
Le indagini sono cominciate con il rinvenimento, da parte dei finanzieri, di una documentazione detenuta da un operatore del settore concernente ingenti partite di carburante smerciate totalmente “in nero” e acquistate da una società casertana leader del marcato. Giunti presso la ditta la guardia di finanza ha ritrovato un vero e proprio “libro nero” con nomi di soggetti coinvolti e modalità di contrabbando.
La società, insomma, faceva risultare fittiziamente di aver denaturato ingenti quantità di gasolio da destinare ad usi agevolati (con un’aliquota d’imposta notevolmente inferiore al normale) ed emetteva false fatture di vendita dello stesso prodotto nei confronti di clienti compiacenti. In questo modo nasceva una scorta di carburante da commercializzare in nero destinato a operatori in tutta la Campania che a loro volta rivendevano il prodotto evadendo l’imposta.
Secondo la Procura il meccanismo avrebbe consentito ai soggetti di evadere oltre 10 milioni di euro. “Si è provveduto a sottoporre a sequestro – ha scritto in una nota il procuratore Maria Antonietta Troncone – a garanzia delle legittime pretese dell’Erario e tenuto conto del debito residuo contratto dalle società con il Fisco, un patrimonio di oltre 6 milioni di euro riconducibile ai soci e ai rappresentanti delle suddette società”. Sono quindi stati sequestrati uffici, attrezzature e immobili per un valore di oltre 40 milioni di euro.