Per crescere insieme, apprendere condividere, fare gruppo. Per imparare il rispetto delle regole e l’importanza di aiutare chi è “più indietro” di noi nel cammino della vita. Per comprendere quanto chi ha già percorso la nostra stessa strada possa aiutarci. Ed evitare tante “tentazioni” che nei vicoli più stretti e bui di alcuni quartieri di Torre Annunziata non mancano mai. No, non si tratta di fare i chierichetti. E nemmeno di un corso di preparazione alla Prima Comunione o alla Cresima.
La divisa bianca è il “dobok” del Taekwondo coreano, e ad indossarla saranno ragazze e ragazzi seguiti dagli educatori e dai volontari delle arciconfraternite oplontine, affidati per l’occasione a un Maestro più che qualificato.
Dall’inizio di marzo, infatti, per due pomeriggi la settimana, la sala principale dell’oratorio di vico Pace si è trasformata in un vero e proprio “dojang” (la tradizionale scuola di arti marziali coreane) dove, dopo aver svolto i compiti scolastici presso il doposcuola organizzato dalle “congreghe”, i giovanissimi allievi stanno iniziando ad apprendere la disciplina orientale nell’ambito del progetto “Taekwondo for life”.
Il tutto senza alcuna spesa a carico delle famiglie.
Il corso sarà infatti totalmente gratuito, e tutti gli oneri relativi al costo di divise, attrezzature, assicurazioni e copertura affiliativa saranno sostenuti dalle arciconfraternite del Santissimo Sacramento, dei Santi Agostino e Monica e del Rosario.
Il progetto è finalizzato anche – e soprattutto – al recupero dei minori a rischio, contro la devianza giovanile, e si prefigge di portare e mantenere “nel gruppo” anche ragazzi e ragazze con situazioni difficili alle spalle, facili prede di evasione scolastica e di frequentazioni pericolose.
La fase “esplorativa” dell’iniziativa è già operativa, e nelle prossime settimane, consolidato il gruppo di partenza, tutto entrerà a regime.
Il nostro intento – prosegue il fratello superiore – è quello di dare a questi ragazzi la possibilità di praticare una disciplina altamente formativa soprattutto dal punto di vista della crescita interiore e dell’apprendimento delle regole. Crediamo che da questo punto di vista una arte marziale praticata sotto la giusta guida possa essere molto produttiva. E oltretutto ragazze e ragazzi si divertiranno e si terranno in forma. Restando lontani dalla strada”.
Il Maestro Taranto, Cintura Nera Quinto Dan di Taekwondo, Cintura Nera del Kukkiwon – World Taekwondo Headquarters (Seoul) – è uno dei componenti della Commissione Tecnica Nazionale Unitam per la difesa personale, Delegato federale Unitam/Taekwondo per la Campania, nonché Cintura Nera di Hapkido e Insegnante tecnico abilitato all’insegnamento dalla Federazione Mondiale “Casa Korea World Hapkido Federation”.
Già Campione Italiano, Taranto presta attualmente la sua opera (a titolo gratuito) anche come docente di Taekwondo e Hapkido nell’ambito del primo corso quinquennale di arti marziali presso le sezioni del Liceo Sportivo “Pitagora-Croce” di Torre Annunziata, ed è Direttore Tecnico del settore arti marziali del medesimo istituto, nonché consulente e docente di autodifesa di associazioni, istituzioni e gruppi sportivi in diverse regioni d’Italia.
“Sono sicuro – commenta il Maestro – che se affrontata con lo spirito giusto, la pratica del taekwondo, oltre che insegnare il rispetto delle regole e dare loro un buon bagaglio tecnico, sarà per questi ragazzi una importante esperienza formativa e di crescita interiore”.
La fase preliminare del progetto “Taekwondo for life” ha preso il via dal due marzo e vedrà gli allievi impegnati nel “dojang” di vico Pace ogni mercoledì e venerdì dalle 17 alle 18. La sua attivazione non è che l’ennesimo “step” di un progetto complessivo più ampio che le arciconfraternite di Torre Annunziata stanno sviluppando anche accogliendo l’invito del Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe per fare in modo che le “congreghe” tornino ad adempiere al proprio ruolo originario di luoghi di formazione, preghiera, crescita nella fede e dell’esercizio della carità.
“Siamo certi che con il Maestro Taranto i ragazzi saranno in ottime mani – conclude Cutrupi – Io stesso ho assistito ai suoi primi incontri col gruppo di potenziali allievi, e immediatamente è stato chiaro che c’era un forte feeling, che ragazzi e ragazze erano interessati, desiderosi di intraprendere questa nuova avventura e allo stesso tempo che si era immediatamente attivato un positivo influsso su di essi: anche su quelli potenzialmente più difficili da avvicinare al mondo delle regole e al loro rispetto”.