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Portici, usura ed evasione fiscale: maxi-sequestro per il “re” dei gioielli

finanza napoliQuesta mattina, a conclusione di una indagine della Procura della Repubblica di Napoli – sezione criminalità economica – i militari del comando provinciale della Guardi di finanza di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo

“per equivalente” emesso dal gip del tribunale di Napoli fino al valore delle imposte evase per circa 22 milioni di euro. Sotto sequestro sono finite partecipazioni societarie, beni immobili e disponibilità finanziarie in possesso di Giulio Mendone, imprenditore del settore del commercio di orologi e gioielleria.

Le investigazioni hanno consentito di accertare che Mendone, come titolare della ditta individuale “Zephyr di Giulio Mendone”, per sottrarsi al pagamento delle imposte sui redditi “infedelmente presentava le prescritte dichiarazioni dei redditiper gli anni d’imposta dal 2009 al 2014 ed occultava le scritture contabili di cui è obbligatoria la conservazione”.

In particolare Mendone aveva svolto nel corso degli ultimi anni l’attività di gioielliere senza un vero e proprio luogo ‘esercizio ma servendosi di sei cassette di sicurezza, ubicate in altrettante banche dell’hinteland napoletano, ma all’interno delle quali erano accuratamente conservati numerosi gioielli, con cartellino di vendita, e centinaia di pietre preziose come diamanti, rubini e perle.

Operando da circa 50 anni nel commercio dei gioielli e avendo ingenti disponibilità finanziarie effettuava in favore di imprenditori operanti nel suo stesso settore, operazioni di cambio assegni applicando tassi di interessi usurai.

Le fiamme gialle hanno sequestrato conti correnti, titoli e fondi pari a 8,5 milioni di euro, 23 immobili tra le province di Napoli e Casertaper il valore di 1,8 milioni di euro, 3 auto di 20mila euro e diverse centinaia di gioielli e prezionisi per diverse centinaia di migliaia di euro.

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