Camorra e spaccio di droga a “Scampia”: scatta l’operazione “Oasi”

scampia spaccio

Alle prime ore della mattinata di oggi la polizia di stato del commissariato di “Scampia” di Napoli ha eseguito 9 misure cautelari emesse dal gip del Tribunale Ordinario di Napoli e da quello presso il Tribunale per i Minori, su richiesta delle rispettive Procure della Repubblica, per il reato di detenzione e cessione illecita di sostanze stupefacenti in concorso.

Le indagini hanno permesso di accertare le responsabilità degli indagati nell’attività di spaccio di stupefacenti nella zona di Scampia, in particolare in via Ghisleri “Lotto R” (la cosiddetta “Oasi del Buon Pastore”), consentendo per ognuno di individuare il ruolo e le funzioni in un sistema criminale consolidatosi nel tempo.

Specifici riscontri all’attività illecita si sono poi ottenuti con l’arresto di vari spacciatori e il sequestro di diversi quantitativi di sostanze stupefacenti nel corso delle indagini protrattesi per alcuni mesi.

In particolare il 20 ottobre 2014 sono stati arrestati Francesco Ferone ed Emanuele Nitrone e sono state sequestrate di 8 dosi di eroina e 205 euro.

Il 1 luglio 2015 sono stati arrestati Jonathan Landieri ed Emanuele Pandolfi, mentre qualche mese prima, il 19 marzo, sono state sequestrate a carico di ignoti 149 dosi di eroina occultate nella soffitta della “Torre A2” del Lotto R di Scampia.

Il 22 dicembre 2014 sono stati sequestrati 1.290 euro ad Antonio Pandolfi, il 23 marzo 2015 620 euro a Giovanni Pandolfi e il 12 settembre 2015 1420 euro a carico di Jonathan Landieri.

Il 28 novembre 2015 la polizia ha sequestrato 200 dosi di cocaina nascoste all’interno di un pneumatico. Il 29 febbraio 2016 è stato arrestato Carmine Pandolfi e sono state sequestrate 650 dosi di eroina e cocaina per un peso di circa 750 grammi.

Gli elementi di prova a carico del gruppo familiare dei Pandolfi, contiguo al clan di camorra degli “Scissionisti” (con riferimento alle famiglie Abbinante e Abete), sono stati acquisiti con due diverse modalità: la prima con l’ausilio di una telecamera esterna azionata a mano dagli agenti e da diverse angolazioni; la seconda mediante l’installazione all’interno dell’abitazione di Imma Liquori (dirimpettaia della famiglia Pandolfi) di una microspia, che ha consentito di delineare il ruolo della donna, la quale, oltre a custodire la sostanza stupefacente, presso la sua abitazione ospitava i soggetti coinvolti nell’attività di spaccio, che qui procedevano al conteggio delle dosi e del danaro introitato con l’attività delittuosa.

Inoltre, si è proceduto al fermo e controllo di diversi acquirenti, alcuni dei quali hanno anche rilasciato formali dichiarazioni sulle modalità di vendita dello stupefacente e sui ruoli nell’attività di spaccio degli indagati. Quanto accertato in sede di investigazioni ha pertanto evidenziato che gli indagati avevano messo in atto un meccanismo delinquenziale quasi perfetto che ha consentito loro di operare indisturbati per lungo tempo, smerciando stupefacenti di vario tipo, il tutto nelle vicinanze o all’interno delle loro abitazioni, presenti tutte nello stesso stabile. Tale attività delittuosa ha altresì costretto, in varie circostanze, gli altri inquilini dello stabile a subire soprusi, angherie e minacce.

In particolare è stata eseguita ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei seguenti soggetti, tutti di Napoli:

1. Emanuele Pandolfi di 23 anni;
2. Vincenzo Pandolfi (alias “Lallà”) di 26 anni;
3. Gilberto Fuiano di 24 anni;
4. Imma Liquori di 43 anni;
5. Francesco Errico di 36 anni;
6. Antonio Pandolfi (alias “‘o russ”) di 24 anni;
7. Carmine Pandolfi (alias “Braciola”) di 19 anni, minorenne all’epoca dei fatti.

Obbligo di firma, invece per Salvatore Romano di 20 anni e Fabio Pandolfi di 21 anni.

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