Crac Terme di Stabia: a “pagare” saranno manager, Comune e Sint

Terme sui tetti (8)

Il danno complessivo derivante dalla gestione aziendale sarebbe di poco superiore ai dodici milioni di euro e andrebbe attribuito ad undici soggetti, tra amministratori, direttori generali, componenti del cda e del collegio sindacale, che si sono succeduti al vertice di “Terme di Stabia spa” tra il 2010 e il 2013. Non sarebbero esenti da colpe, inoltre, Comune di Castellammare e “Sint spa” che attraverso i propri organi di amministrazione, direzione e controllo avrebbero contribuito a danneggiare la municipalizzata Terme, fallita nel marzo del 2015.

È quanto emerge dall’ultima relazione depositata da un consulente della curatela fallimentare di Terme presso il Tribunale di Torre Annunziata. Sulla base di tale perizia la curatela stessa deciderà se far partire o meno le azioni di responsabilità contro ex vertici della partecipata, Ente stabiese e Sint (altra municipalizzata proprietaria dello stabilimento gestito da Terme sino al fallimento).

Uno degli aspetti fondamentali contenuti nella relazione riguarda l’analisi del patrimonio netto di Terme di Stabia. Un patrimonio che nel 2010 aveva già segno negativo, meno 613mila euro, e che nel 2013 raggiunge i meno 13 milioni di euro. In quattro anni, insomma, Terme è andata sotto di poco più di dodici milioni di euro. Ciò che si contesta ai manager, al consiglio di amministrazione e ai sindaci è di aver ritardato di adempiere agli atti necessari, nello specifico la messa in liquidazione, per salvaguardare i creditori, incrementando in tal modo la massa di debiti. Amministratori, direttori generali e sindaci non avrebbero operato secondo legge anche a causa del fatto che il Comune avrebbe garantito aiuti (fino al 2009 sempre attuati) mai concretizzatisi fino al crac. L’erosione del patrimonio di Terme di Stabia, secondo il consulente nominato dalla curatela, era prevedibile.

Escluso dalla lista dei presunti responsabili Fulvio Sammaria, amministratore unico nominato dall’amministrazione comunale del Pd di Nicola Cuomo ad agosto 2013, che in pochi mesi ha redatto e presentato i bilanci omessi 2011 e 2012 e richiesto la messa in liquidazione di Terme di Stabia.

Sulla circostanza è intervenuto Carlo Carrillo dell’associazione “La Nuova Medusa”, che da sempre segue da vicino le vicende del termalismo a Castellammare. “È curioso che si vogliano colpire solo ed esclusivamente sono gli amministratori nominati dal centrodestra. – ha detto Carrillo – Vorrei solo ricordare che dal 1994 al 2013 le perdite di esercizio sono state pari a circa 34 milioni di euro, sottolineando che, a parte gli anni 2011 e 2012 (quando al Comune era in carica l’amministrazione di centrodestra di Luigi Bobbio, ndr), i manager che si sono succeduti sono stati espressione di amministrazioni di centrosinistra”.
Bisogna ricordare, inoltre, che a seguito del fallimento di Terme sono stati licenziati circa cento lavoratori e che in atto c’è anche un’inchiesta sul crac condotta da Procura della Repubblica di Torre Annunziata e guardia di finanza di Castellammare.

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