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Rischio per i conti del Comune di Santa Maria La Carità

Con l’appello il Comune avrà eventualmente anche la possibilità di richiedere la sospensione dell’esecuzione della sentenza di 1° grado, all’esito del giudizio di appello. L’articolo 282 del Cod. Proc. Civ. dispone il principio generale della provvisoria esecutività delle sentenze civili di 1° grado. Tale effetto deriva dalla pubblicazione del provvedimento e in determinate situazioni è possibile derogare ai principi suesposti. Però l’articolo 283 Cod. Proc. Civ. consente al Giudice dell’appello di sospendere l’esecuzione del provvedimento purché vi sia stata istanza di parte proposta con l’impugnazione, principale o incidentale, diretta a richiederne la sospensione. Ovviamente la sospensione può essere disposta però solo se sussistano gravi e fondati motivi.

La sentenza di condanna in questione si riferisce ai fatti relativi al tragico incidente stradale verificatosi il 26 dicembre 2010 alle ore 01,30 in via Scafati, a Santa Maria la Carità, nel quale perse la vita una donna 31enne, a seguito del tremendo impatto tra la moto in sella alla quale viaggiava con un amico ed un’autovettura che proveniva nel senso opposto di marcia.

Per proporre ricorso innanzi alla Corte di Appello di Napoli in appello, avverso la sentenza emessa dal Tribunale di Torre Annunziata, il Comune di Santa Maria la Carità, con delibera di giunta n. 41 del 3 marzo 2016, ha affidato l’incarico all’avv. Paola Motta, con studio in Sorrento.

Il compenso da corrispondere alla professionista è pari a complessivi € 17.267,20. Inoltre: a) In caso di accoglimento parziale, che comporti un risparmio per l’Ente di almeno 100.000,00 euro rispetto a quanto stabilito dalla sentenza di 1° grado, sarà riconosciuto alla suddetta professionista un ulteriore compenso di € 10.000,00, per un totale complessivo di € 27.267,20; b) In caso di accoglimento totale della difesa, sarà riconosciuto al suddetto professionista un ulteriore compenso di € 20.000,00 in aggiunta ai 17.267,20 per un totale complessivo di € 37.267,20 così come dettagliatamente descritto nella relazione istruttoria e così come richiesto dalla professionista incaricata.
In particolare, dalla lettura della sentenza si evince che in relazione alla responsabilità dell’evento, dall’esame della documentazione in atti ed in particolare dalla sentenza emessa dal Gip del Tribunale penale di Torre Annunziata, nei confronti del convenuto Omissis, è emerso che vi sono elementi a carico di questi specifici profili di colpa, anche se si riscontra un rilevante effetto concausale nella presenza di una buca nel manto stradale non segnalata.

In definitiva il Tribunale di Torre Annunziata, accogliendo la domanda di risarcimento, condanna:
1) il convenuto Omissis e la compagnia assicurativa, nonché il Comune di Santa Maria la Carità, ognuno nei limiti del 50%, ma in solido, a pagare a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale così come nei dettagli:
a. Alla signora Omissis la somma complessiva di euro 291.555,00 oltre interessi legali dalla data del sinistro;
b. Alla signora Omissis, in qualità di tutrice della piccola Omissis, la complessiva somma di euro 291.555,00 euro oltre interessi decorrenti dalla data del sinistro all’effettivo soddisfo;
c. Alla signora Omissis la somma di 178.695,00;
2) Condanna inoltre Omissis, la compagnia assicurativa, nonché il Comune di Santa Maria la Carità, ognuno nei limiti del 50%, ma in solido, a pagare a titolo di risarcimento del danno patrimoniale la somma complessiva di euro 50.400,00 oltre interessi dalla data della domanda all’effettivo soddisfo, oltre alle spese giudiziali liquidate per una somma complessiva di euro 16.500,00.

Sulla questione è intervenuto con un commento l’ex Sindaco di Santa Maria la Carità, dott. Paolo Fortunato: “L’Assicurazione ha versato già una parte della sua quota (50%). Il Comune è stato condannato “in solido” al pagamento dell’altro 50%. Mi spiace dover parlare in questi termini, in quanto tale incidente ha portato via la vita ad una persona, ma mi auguro vivamente che i difensori del Comune di Santa Maria la Carità, che purtroppo non ci sono riusciti in 1° grado, possano dimostrare in appello la non responsabilità dell’Ente in quanto successo. Tuttavia qualcosa da quanto accaduto occorre pur imparare (“dagli errori infatti si traggono insegnamenti per non sbagliare nel futuro”, così ha sempre sostenuto un amico, anche lui, come me, ex Sindaco di questa città): gli uffici comunali, ma anche e soprattutto chi li guida e li coordina, ossia gli Amministratori, devono essere più attenti nella gestione del patrimonio e del territorio dell’Ente. Se guardiamo agli ultimi anni della gestione amministrativa di Franco Cascone, epoca alla quale risalgono i fatti, ci si accorge, come si può evincere dai bilanci consuntivi approvati, che le cifre pagate come debiti fuori bilancio quali risarcimenti per incidenti stradali successi sulle strade comunali sono state molto ingenti”. Fortunato continua così nella sua riflessione:

“E’ inaccettabile che nessuno, né Amministratori né Funzionari comunali, abbia mai seriamente analizzato in questi anni il perché questo sia accaduto, dando precise disposizioni su come prevenire questi fenomeni per evitare responsabilità “in solido”, come ad esempio segnalazioni di dissesti stradali, assegnazione di responsabilità alla ditta addetta alla manutenzione delle strade, tempestività negli interventi di ripristino delle sedi stradali. Da ex Amministratore ricordo che mai, in epoche precedenti, il Comune di Santa Maria la Carità, ha subito in maniera così pesante questo tipo di onere”. “Fino a quando si è trattato di danni materiali a veicoli o cose”, ha concluso Paolo Fortunato, “i risarcimenti di ogni singolo episodio sono stati contenuti (anche se i casi sono stati talmente numerosi da portare comunque all’ingente cifra totale che si è dovuta pagare), ma quando poi intervengono danni alle persone, o addirittura incidenti mortali, le cifre diventano molto più ingenti. Adesso l’Amministrazione Comunale, in attesa di chiarire in appello l’estraneità dell’Ente rispetto a quanto successo, si troverà costretta ad istituire un Capitolo ad hoc nel Bilancio Comunale di quest’anno, che si sta predisponendo in queste settimane. Questa cifra ovviamente sarà sottratta ad altre attività e servizi che potrebbero essere erogati ai cittadini: altro nodo al pettine della precedente Amministrazione di Franco Cascone che l’attuale sindaco D’Amora Giosuè deve sciogliere e che tutti i cittadini di Santa Maria la Carità devono sopportare”.

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