Torre Annunziata, l’ex segretario generale: “Cimitero, roba della camorra”

Cimitero Torre AnnunziataL’amministrazione comunale di Torre Annunziata guidata da Giosuè Starita, negli ultimi anni, ha cercato di contrastare in tutti i modi la forza della camorra che nel passato aveva contraddistinto la città e che aveva attribuito una cattiva reputazione al comune vesuviano. Molto è stato fatto: sono stati raggiunti ottimi risultati ma, nonostante ciò, rimangono alcuni, gravosi, punti interrogativi.

Ad evidenziarli è l’ex segretario generale del comune di Torre Annunziata Maria Assunta Carmosino che si è contraddistinta nel corso del tempo per una costante e decisa lotta alla camorra.

In una lettera indirizzata all’ex procuratore capo di Torre Diego Marmo, cittadino onorario del comune oplontino, la Carmosino cerca di evidenziare gli aspetti su cui bisogna particolarmente prestare attenzione: cimitero e nettezza urbana.

Sullo stato di abbandono del cimitero, l’ex segretario generale è chiaro: “Niente è al suo posto: non vi è persona normale che non possa pensare che forse anche i cari defunti non sono a loro posto. La preghiera è l’espressione dell’intenzione, e certamente non è importante dove si prega, ma nel cimitero, dove peraltro vi è la “pietas” dell’incontro apparente, ma sentito, con il congiunto, è spiacevole poter pensare che anche lì presso la tomba occorrerebbe una verifica dell’identità del defunto”.

L’attacco, però, non finisce qui ma diventa ancora più deciso: “La gestione che dura a tutt’oggi e non soltanto fino al 2008, del camposanto di Via Sepolcri, rappresenta la presenza, individuata anche dal presidente anticorruzione, dottor Raffaele Cantone, dell’ associazione antistato, in quanto esiste una forte connivenza tra i colletti bianchi più autorevoli e la camorra, peraltro individuata anche in una probante intercettazione telefonica di una conversazione tra Carmela Gionta e l’interlocutore.

La gestione del cimitero comunale rappresenta un business di corruzione, forse come contropartita dello sgombero di Palazzo Fienga”. Non poteva essere tralasciata, inoltre, dalla dottoressa Carmosino, neanche la questione relativa alla nomina del nuovo presidente di PrimVera il cui iter, come evidenziato anche da Sel, “è da sottoporre ad un’attenta verifica”. Con alcune zone della città prive di decoro e di decenza, come in via Carlo III, i cittadini possono perdere fiducia nelle istituzioni.

La Carmosino, a tal proposito nel concludere la sua missiva all’ex procuratore capo Diego Marmo, non si nasconde e attacca la mala politica torrese che tollera questo tipo di situazioni. Essendo l’amministrazione comunale totalmente immobile, il dubbio che la camorra in realtà non è mai stata cancellata rimane: “L’associazione politica, camorra e colletti bianchi, caratterizza fortemente questa Città, con forte garanzia di esonero. Nei comuni limitrofi infatti sia il servizio di nettezza urbana locale, sia la gestione dei cimiteri comunali hanno avuto forti ripercussioni sotto l’aspetto giudiziario, mentre a Torre Annunziata vi è stato un silenzio omertoso, nonostante la gravità dei casi che alcune volte supera quelle individuate presso altri comuni”.

Gennaro Esposito

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