DDL rottamazione ruoli Equitalia, “discutere su come riuscire a far pagare debiti ormai prescritti è illegittimo; esistono dei precisi termini per la prescrizione e nel DDL non c’è traccia di come farli rispettare da Equitalia!” 41 milioni di contribuenti (solo l’1% dichiara redditi tra i 70 e i 100 mila euro) versano tra imposte dirette e indirette 422 milioni di euro l’anno, 7 miliardi di tasse locali e 70 miliardi di euro tra bollo auto e accise.
“Ma quanto devono ancora pagare i contribuenti cadauno?”
Sappiamo che ci sono oltre mille miliardi di euro di debiti inesigibili, sappiamo che più della metà sono prescritti ma, si insiste nell’inviare cartelle nulle nella speranza di racimolare quanto più denaro è possibile a discapito di tutto, con il risultato di sterminare forza lavoro e anche il tessuto produttivo oltre che intere famiglie. Studiare ulteriori strategie di riscossione senza pensare che i contribuenti faticano a pagare le tasse di oggi, figuriamoci quelle di ieri che si andrebbero ad aggiungere, è da idioti. Non si tiene conto che mantenere i contribuenti indebitati a vita porta come risultato l’impossibilità, per loro, di rimettersi in piedi lavorativamente, spingendoli al nero, perché aprire una qualsiasi attività o conto corrente significherebbe armare Equitalia che tornerebbe alla carica. Federcontribuenti, “bocciamo totalmente il DDL presentato perché primo, contribuisce alla cancellazione virtuale del diritto alla prescrizione, secondo, ha calcolato il numero delle rate in base ad una capacità reddituale che non appartiene a questa classe di contribuenti in difficoltà che rappresentano l’80% dei ruoli’”.
Non ci vuole una sanatoria e né una rottamazione, i ruoli prescritti devono essere dal giudice accolti d’ufficio, questo è far rispettare le leggi e le normative: “non potendo togliere dalla norma la prescrizione, altrimenti si scatenerebbero le piazze, stanno aggirando l’ostacolo, pazzesco”.
Quello che si doveva inserire nel Ddl, continua Paccagnella presidente della Federcontribuenti, era “l’abolizione totale delle interruzioni alla prescrizione tramite le continue intimazioni di pagamento che Equitalia ha preso ad inviare a raffica richiedendo rientri pazzeschi in 5 giorni pena azioni esecutive per debiti palesemente prescritti e addirittura vecchi anche di 15 anni!”
Anche la bella idea di pubblicare i nomi sulle bacheche comunali ha il solo scopo di interrompere i termini della prescrizione.
“Un valido disegno di legge deve tener conto di tutti i fattori, non solo degli interessi del governo preoccupato a fare cassa. Tagliare qua e la per strappare qualche consenso per poi scatenare i taglia gola di professione è inutile. Chiediamo quindi l’eliminazione dagli archivi elettronici dei ruoli prescritti, chiediamo piani di rientro semplificati e alleggeriti dai costi e dagli interessi per i ruoli di contribuenti ed imprenditori in difficoltà. Bisogna poi varare un piano straordinario di politiche fiscali e di welfare. Imporre un tetto di imposte per reddito, eliminare una buona volta i costi dello Stato che incidono drasticamente e senza alcuna utilità sulle spalle dei contribuenti. La spesa pubblica, in breve, va affidata per una razionalizzazione in mani limpide, coraggiose e senza conflitti”.