Truffa dei permessi di soggiorno, 13 indagati tra Palma e San Gennaro Vesuviano

guardia-di-finanzaNella giornata di oggi, a conclusione di un’articolata indagine coordinata da quest’Ufficio, i finanzieri della Compagnia di Ottaviano hanno notificato tredici avvisi di conclusione indagini preliminari nei confronti di altrettante persone tra cui figurano un dottore commercialista, un consulente del lavoro ed un ex dipendente dell’Inps in quiescenza, per i reati di associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, falso e favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

Dopo accurate operazioni di polizia giudiziaria dirette da questa Procura, i militari della Guardia di Finanza hanno scoperto una solida e strutturata organizzazione criminale, ben radicata tra i comuni di San Gennaro Vesuviano e Palma Campania, dedita alla predisposizione ed instaurazione di fittizi rapporti di lavoro, precostituiti solo cartolarmente, e di brevissima durata, finalizzati esclusivamente al fraudolento percepimento, da parte di lavoratori italiani, di indennità da parte dell’Inps e all’ottenimento, da parte di lavoratori stranieri, del permesso di soggiorno.

Molte risultavano essere le ditte fantasma create dalle associazioni a delinquere al fine di permettere la fittizia instaurazione dei rapporti di lavoro, aziende mai esistite che hanno assunto e licenziato formalmente una quantità enorme di dipendenti che così hanno potuto richiedere ed ottenere, oltre che varie indennità erogate dallo Stato, anche e soprattutto, per i cittadini extracomunitari, il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno.

Una buona parte dell’attività delinquenziale era infatti riferita a quest’ultima fascia di cittadini extracomunitari, ai quali veniva indebitamente rilasciato il permesso di soggiorno grazie alla fittizia assunzione quali colf e badanti da parte di soggetti compiacenti, anche anziani, che si prestavano agli scopi dell’organizzazione.

Nell’organizzazione, primario è stato il ruolo svolto dal commercialista e dal consulente del lavoro, i quali, grazie alle loro competenze tecniche, hanno dolosamente creato le imprese fantasma, artatamente gestito i fittizi rapporti di lavoro, e predisposto, grazie all’apporto fornito dalle collaboratrici dello studio professionale, le pratiche necessarie per garantire ad innumerevoli beneficiari le indennità da parte dell’Inps e i permessi di soggiorno.

Significativo, altresì, il ruolo di persone legate ai professionisti, che, facendo da intermediari tra gli stessi e i potenziali “clienti” dell’associazione, procuravano i contatti necessari per l’avvio delle pratiche illecite; tra questi spiccano soggetti di nazionalità straniera, che vantavano ed utilizzavano, a tutto beneficio delle organizzazioni criminali, i rapporti con intere comunità di cittadini bengalesi e cinesi, strumentalizzando a proprio profitto la loro necessità di regolarizzazione sul territorio dello Stato.

L’attività delittuosa dell’organizzazione ha infatti consentito l’illecito rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno a circa 600 soggetti extracomunitari residenti clandestinamente nel territorio dello Stato, tutti denunciati a piede libero a questa Procura, soggetti che le indagini hanno dimostrato aver corrisposto ai professionisti compiacenti intorno ai 7.000 euro ciascuno, tra compensi spettanti ai consulenti ed agli intermediari, e contributi previdenziali e assistenziali, il cui pagamento per legge sarebbe spettato ai datori di lavoro.

Va precisato che questo procedimento è nato dallo stralcio di altro, precedente ed analogo quanto a reati consumati e procedure illecite seguite, e cerca di porre argine ad una sempre più intensa ed evidente convergenza di illeciti interessi di piccoli imprenditori, funzionari pubblici, professionisti volti a sfruttare le esigenze di intere comunità provenienti da altri continenti e poste formalmente ai margini della clandestinità, ma spesso inserite in una fina rete di piccoli apparati produttivi, a loro volta frequentemente, sotto vari aspetti, illegali.

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