Brusciano, 50° anniversario della squadra “Vattieni e’ Pascale O’ Pallere”

Brusciano Fujenti. Felice Di Maiolo guida la Squadra PascaleO' PallereAppena conclusa la Settimana Santa in Campania, nella provincia di Napoli, il Lunedì dell’Angelo è dedicato al Pellegrinaggio alla Madonna dell’Arco.

Anche da Brusciano partono le squadre dei Fujenti che conservano i nomi dei loro fondatori: O’ Patano; O’ Pallère; O’ Caparaglio; Zì Alfredo; Mangiapalomma. A questa schiera di pellegrini di bianco vestiti si è aggiunto il gruppo familiare dei fratelli Di Maio a portare il passo sacrificale presso il Santuario Mariano di Sant’Anastasia sorto sul luogo del primo miracolo della madonna dell’Arco avvenuto il lunedì del 6 aprile del 1450.

In particolare quest’anno c’è un gruppo che celebra il Cinquantesimo Anniversario della sua fondazione ed è quello dei “Vattieni e’ Pascale O’ Pallere”. Quella che è identificata come la prima sezione di Brusciano il prossimo lunedì 28 marzo nella cerimonia di saluto, sotto la Lapide dei Caduti della Grande Guerra presso il Municipio Vecchio di Via Semmola, ricorderà il Cinquantesimo Anniversario della sua fondazione, il cui testimone è passato già da diversi anni nelle mani di Felice figlio del defunto fondatore.

I documenti parlano chiaro la Squadra di Pasquale Di Maiolo veniva registrata al Santuario della Madonna dell’Arco in data 16 ottobre 1966, con numero di registro 15. Per il suo Cinquantenario sarà Antonella Di Maiolo, figlia di Felice a leggere il pensiero commemorativo.

Il sociologo Antonio Castaldo che segue l’evoluzione storica dei riti cristiani del territorio afferma che “Sono trascorsi 565 anni dal primo Miracolo della Madonna dell’Arco ed il prossimo lunedì 28 marzo 2016, migliaia di devoti continueranno a giungere come ogni anno in pellegrinaggio a Sant’Anastasia. Una fede che non conosce crisi, che si è inoltrata nel terzo millennio avulsa da qualsiasi secolarizzazione che si nutre della memoria sacrificale della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo e si consegna fiduciosa nelle mani protettrici della Madonna dell’Arco.

Speranze umane di salvezza dell’anima e di sanità del corpo trovano sbocco in queste forme di religiosità popolare che pure esprimono un nuovo bisogno di sicurezza, in un mondo scosso dal terrorismo internazionale che manipola i valori religiosi di una civiltà veicolandoli in un deleterio globalismo della paura”.

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