Erano sulle tracce di Salvatore Arena, 27enne, di Portici, evaso 10 giorni fa dai domiciliari ove si trovava per rapina aggravata.
I carabinieri dell’aliquota operativa di Torre del Greco sono riusciti a rintracciarlo grazie a un servizio di osservazione e pedinamento e lo hanno pizzicato in casa di una familiare, già nota alle forze dell’ordine.
Arena è stato tratto in arresto per evasione, ma anche per possesso di documenti di identificazione falsi. Sì, perché i carabinieri lo hanno trovato in possesso di una carta d’identità intestata a un 35enne di Cento (Fe) su cui aveva apposto la sua foto.
Nella flagranza del reato è scattata la perquisizione in quell’abitazione e qui un’altra sorpresa: dalle ricerche sbuca un sacchetto di juta, con 28 tra bracciali, anelli e collane d’oro, con targhette recanti codice dell’articolo e prezzo. A carico della familiare di arena è scattata perciò la denuncia a piede libero per riciclaggio e ricettazione in concorso lui.
E poi il colpo di scena.
Quando hanno fatto irruzione i carabinieri hanno sorpreso nell’abitazione altri due soggetti in compagnia di Arena e della familiare, che sono stati identificati e controllati: si tratta di un 27enne di Qualiano già noto alle forze dell’ordine. E un 27enne di Villaricca. Ebbene, questi due erano in possesso di 42 articoli di gioielleria, di verosimile provenienza illecita, con le stesse caratteristiche di quelli descritti prima, oltre che di buste contenenti cambi di biancheria intima e prodotti per l’igiene personale.
Alla luce di come si è delineato il quadro, i due sono stati sottoposti a fermo d’indiziato di delitto per ricettazione in concorso.
Ma il groviglio di situazioni non si è ancora completamente dipanato. I militari uscendo da quell’abitazione, ricettacolo di reati e fonte di lavoro per i carabinieri, hanno bloccato e identificato un altro congiunto di Arena.
Procedendo al suo controllo lo hanno trovato in possesso di una busta con la bellezza di 106 anelli d’oro e 25.000 euro in contanti, frutto di un “affare” appena concluso sul quale i carabinieri stanno approfondendo gli accertamenti. Gli anelli, invece, sono verosimilmente di provenienza illecita.
Per il 26enne così scatta la denuncia in s.l. Per ricettazione e riciclaggio. I gioielli e il denaro sono stati sottoposti a sequestro.
L’arrestato e i fermati, dopo le operazioni di rito, sono stati tradotti a Poggioreale.