Sta per avere inizio la VII Edizione di “Libri e parole…sul sofà di Sant’Antonio”, il ciclo di appuntamenti letterari organizzati dai Frati Minori e dall’Ordine Francescano Secolare presso la Sala Padre Ludovico da Casoria, Pontificia Basilica Sant’Antonio di Afragola, nelle date 11 e 18 Aprile 2016 ore 18.30.
L’11 Aprile è previsto il primo incontro che vedrà come protagonista la prof.ssa Lucia Antinucci, dottore in Teologia Dommatica, che ha dato alle stampe con la Tau editrice un breve saggio, di 117 pagine, dal titolo: “Le Discepole del Giullare di Dio – Francesco d’Assisi e la sorellanza”.
Il testo, dedicato alla parità di genere, offre varie testimonianze di donne protagoniste nella Chiesa del medioevo e tra queste donne, sante, mistiche e penitenti brillano le figure di Ildegarda di Bingen, Caterina da Siena, Rosa da Viterbo, Elisabetta d’Ungheria, Filippa Mareri, Elisabetta del Portogallo, Caterina da Bologna, Brigida di Svezia e Rita da Cascia.
Nell’accennare brevemente alla vita di queste “profeta” dei loro tempi, la dott.ssa Antinucci propone diversi spunti di riflessione e rileva, in maniera chiara, la loro storia di conversione. Il testo, come facilmente può dedursi dal titolo, è incentrato sulla spiritualità francescana che appassionò le donne contemporanee del serafico Francesco d’Assisi.
La Antinucci, in particolare, cita la nobildonna Jacopa dei sette sogli, familiarmente conosciuta come Frate Jacopa, che fu presente al capezzale di Francesco e diede conforto al corpo sofferente dell’amato Santo. Una parte consistente del saggio è dedicata alla sorella e madre spirituale di San Francesco: la penitente Santa Chiara, prima donna a scrivere una regola religiosa per altre donne e il testo riesce, al meglio, a riscriverne la figura in una complessa, quanto desiderata, rilettura del ruolo della donna nella Chiesa di ieri e di oggi. Il saggio è arricchito da passi delle Fonti Francescane, uno in particolare voglio condividerlo con voi perché riassume l’essenza stessa del testo: Non sarà mai cieco chi vedrà Dio (F.F. 3198).
Il 28 Aprile il secondo appuntamento che vedrà la presentazione di scritti e documenti di Margherita Candia, figlia di Nicola e Maria Ciaramella nata ad Afragola il 24 Agosto del 1924, in una famiglia profondamente cristiana e francescana. Cresciuta all’ombra del Santuario di Sant’Antonio, fu in seguito affidata alle suore d’Ivrea che ne curarono l’istruzione presso l’Istituto SS. Trinità di Vico Equense. Sconvolta dall’ aver visto e conosciuto un ufficiale che in guerra aveva perso braccia e gambe, iniziò a meditare sulla sofferenza.
Cercando un modo per implorare la pace la sentirono affermare: “se il Signore mi dicesse che farebbe finire la guerra ora e tornare la pace nelle famiglie, a condizione che io morissi, risponderei ECCOMI QUI, SONO PRONTA, PRENDIMI ANCHE IN QUESTO ISTANTE!!”. Dopo alcuni giorni che ebbe espresso tale desiderio, si addormentò nel Signore circondata dalla preghiera devota di tutte le suore. Era il 25 Maggio 1942.
Tutta la cittadina di Vico Equense accorse a piangere questa giovane martire della carità che non aveva ancora compiuti i 18 anni. Numerosi furono i sacerdoti che vollero ricordarla con immaginette e piccoli opuscoli. L’incontro sarà l’occasione per ricordare questa giovane esistenza attraverso la lettura di alcuni scritti e testi.