L’autismo è un male oscuro e terribile, perché pur accompagnandosi ad un aspetto fisico normale provoca un handicap grave e permanente che coinvolge diverse funzioni cerebrali.
Non sono del tutto note alla scienza le cause che provocano l’autismo, ad essere coinvolti probabilmente sia fattori genetici che ambientali. Una recente scoperta del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) ha fatto un ulteriore passo in aventi stabilendo che potrebbe essere determinante, per l’insorgere del male, anche un malfunzionamento dello sviluppo dei circuiti neurali nelle primissime fasi di vita dei neonati.
Durante le prime fasi di vita avvengono, infatti, processi di maturazione fondamentali per lo sviluppo del sistema nervoso, che sono il frutto di un bilanciato rapporto tra inibizione ed eccitazione nei circuiti neuronali.
Questi processi sono regolati dall’ormone Ossitocina, il malfunzionamento nella ricezione di questa sostanza prodotta dal nostro cervello sembra essere alla base di alcuni disturbi del neurosviluppo, tra cui l’autismo.
Gli studi sono stati condotti in laboratorio dove il fenomeno è stato osservato in modelli animali sperimentali incapaci di rispondere all’ossitocina perché privi del recettore per questo ormone.
Nelle cavie l’anomalia ha determina un’alterazione dell’equilibrio tra eccitazione e inibizione delle cellule neurali e ha prodotto sintomi simili all’autismo degli esseri umani. Gli animali presentano, infatti, un difetto di socialità e rigidità cognitiva. L’eccesso di eccitazione può spiegare, inoltre, la comparsa di fenomeni convulsivi ed epilettici.
Dal momento che il difetto di eccitazione-inibizione è comune a molti modelli di autismo, l’ossitocina potrebbe rivelarsi utile a livello terapeutico per compensare queste irregolarità, soprattutto nelle sindromi genetiche, diagnosticabili in età molto precoce.
“Colleghi francesi dell’Inmed, a Marsiglia, hanno già sperimentato con successo la somministrazione di ossitocina alla nascita in diversi modelli sperimentali di autismo, ma ancora erano poco compresi i meccanismi neurobiologici dell’azione di questo ormone nelle prime fasi dello sviluppo post-natale. L’ossitocina, ben nota per il ruolo che svolge nella mamma durante il parto favorendo le contrazione dell’utero e, in seguito, stimolando la produzione del latte durante l’allattamento, ha un’azione cruciale anche nel neonato per lo sviluppo del sistema nervoso”, spiegano i ricercatori del Cnr.
“La ricerca di base, e in particolare l’identificazione dei meccanismi alla base dell’azione di ormoni, continua a offrire un formidabile contributo per sviluppare linee di ricerca che speriamo possano avere un’applicazione clinica. Non a caso la nostra ricerca – concludono gli scienziati – è stata sostenuta e finanziata dalla Fondazione Telethon proprio per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici in disordini del neurosviluppo su base genetica”.