Castellammare, ex “Aranciata Faito”: è emergenza ambientale

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Decine di sacchi bianchi colmi di rifiuti, pneumatici e materiale di risulta. Più volte qui sono stati segnalati incendi e vandalismi.

È emergenza ambientale al rione “Savorito” di Castellammare, all’interno del vecchio stabilimento dell’“Aranciata Faito”: qui, da oltre due anni, si attende una bonifica cominciata e mai terminata. I residenti dei quartieri Savorito e “Annunziatella”, infatti, temono che tra i cumuli lasciati alle intemperie ci possa essere anche amianto in cattive condizioni.

Un rischio da non sottovalutare, tenendo conto che l’ex Aranciata Faito di Castellammare si trova anche al centro di un’indagine della magistratura riguardante l’intervento di pulizia scattato nel giugno del 2012 ad opera dell’“Astir”, azienda pubblica regionale oggi in liquidazione, alla quale la società partecipata del Comune “Multiservizi”, oggi fallita, affidò i lavori. Sotto accusa ci sarebbero i rifiuti pericolosi rimasti nel complesso e la procedura di affidamento del servizio all’Astir.

aranciata1In quei mesi scattò una sorta di blitz nello stabilimento: decine di persone che indossavano tute speciali si recarono nel complesso per effettuare la bonifica. Ma dopo poche ore passate a mettere nei sacchi rifiuti di ogni genere, quei soggetti vestiti di bianco scomparvero. I sacchi, però, si trovano ancora lì in bella vista. Per quella operazione i vertici della municipalizzata Multiservizi (finiti sotto inchiesta dopo il crac) chiesero al Comune il pagamento di una fattura, mai pagata, di oltre 400mila euro. La vicenda costituirebbe un filone a parte nell’indagine sul fallimento della partecipata stabiese effettuata da guardia di finanza di Castellammare e Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Nel mirino ci sarebbero i rifiuti pericolosi rimasti nel complesso e la procedura di affidamento del servizio. La mala gestio della partecipata, bisogna ricordare, avrebbe prodotto debiti per circa 23 milioni di euro da cui è scaturito il fallimento.

Le indagini sulla bonifica dell’ex Aranciata Faito sono scattate nel marzo del 2013 con alcuni sopralluoghi effettuati dalle forze dell’ordine. Il procedimento di bonifica partì con un’ordinanza sindacale del 7 marzo 2012, adottata nei confronti del curatore fallimentare della “F.lli De Rosa srl”, società proprietaria dell’area, con la quale l’allora primo cittadino Luigi Bobbio obbligò a ripulire l’area da anni abbandonata all’incuria.

Trascorso il termine assegnato il sindaco adottò il provvedimento consequenziale disponendo l’accesso dei tecnici ai locali della struttura di via Savorito per la rimozione dei rifiuti e la conseguente bonifica in danno della curatela fallimentare, ordinando anche l’occupazione d’urgenza del sito. L’intervento di pulizia scattò nel giugno del 2012 ad opera dell’Astir, azienda pubblica regionale, alla quale Multiservizi affidò i lavori.

Dopo poche ore di lavoro, la rimozione dei rifiuti si bloccò. Bisognava verificarne la pericolosità e Multiservizi avrebbe dovuto selezionare un laboratorio cui affidare la stessa attività di analisi dei materiali. Poi, nulla più. Lo stabilimento nella periferia di Castellammare si trova ancora nel degrado più totale, e lo scorso anno è stato interessato anche da diversi incendi.

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