La nuova legge sull’omicidio stradale, la n. 41 del 23 marzo 2016, che inasprisce le pene per chi commette reati al volante, è stata pubblicata meno di una settimana fa sulla Gazzetta ufficiale ma sono già tanti i casi a cui può essere applicata.
Il primo episodio in assoluto di arresto per omicidio stradale risale sabato scorso e è quello di una donna 52enne che, sulla via Aurelia, nei pressi di Roma ha investito 4 ciclisti, uno è morto poco dopo in ospedale, per poi scappare senza prestare soccorso. La criminale si è poi costituita alle forze dell’ordine quando la sua identità era stata individuata.
Per quanto riguarda la Regione Campania il triste primato è toccato a Somma Vesuviana, in questo luogo sabato sera è stato arrestato il 37enne Alessandro Pepe che, malgrado gli fosse stata revocata la patente nel 2011, si è messo alla guida di un’auto priva di revisione e, ad alta velocità, ha provocato un violento scontro frontale uccidendo il 28enne Antonio Tufano.
Nell’impatto sono rimasti feriti lo stesso Pepe, che ha riportato numerose fratture, e due bambini di 10 e 12 anni che viaggiavano con lui. Il provvedimento restrittivo è stato disposto dal pubblico ministero della procura di Nola, che ne ha già chiesto la convalida dell’arresto al giudice per le indagini preliminari.
Le successive indagini dei carabinieri hanno accertato che il 37enne di Somma Vesuviana aveva oltrepassato la linea di mezzeria, invadendo al momento dello scontro la parte di strada dove Tufano stava regolarmente procedendo con la propria autovettura. L’incidente è avvenuto in via San Sossio. La Opel Corsa guidata da Pepe, con i due nipotini a bordo, era priva di revisione ed era stata posta sotto sequestro nel novembre scorso: l’uomo infatti era stato sorpreso alla guida privo della patente, che gli era stata revocata nel 2011 con provvedimento della prefettura di Napoli, dopo aver riportato una condanna per stupefacenti. Uno dei due nipoti è ancora ricoverato in ospedale con prognosi riservata, ma non sarebbe in pericolo di vita