Non si placano i venti di camorra a Napoli nel periodo pasquale. Secondo alcune indiscrezioni nella zona compresa tra i rioni “Bagnoli” e “Cavalleggeri” a Pasquetta scooter con a bordo persone armate sarebbero stati visti girare all’apparente ricerca di qualcuno.
Solo per fortuna si sarebbe evitato il fatto di sangue ovvero l’ennesimo agguato di quella che sembra ormai essere guerra di camorra senza fine. Nonostante il potenziamento da parte delle istituzioni delle forze di polizia sul territorio e la militarizzazione della città (francamente inutile) la criminalità organizzata continua a colpire più violenta che mai in qualsiasi ora del giorno e ovunque.
Troppo alta la posta in palio, troppo grossi gli interessi per poter credere in un improvvisa cessazione delle ostilità. Dagli appalti di “Bagnoli Futura” al controllo dello spaccio di stupefacenti e dell’estorsioni il super clan di camorra composto dai “Romano”, “Lago”, “Sorianeliello”, “Giannelli” (Bagnoli, Soccavo e Pianura) contro i “Pesce-Marfella” (Pianura) prosegue drammaticamente la scia di violenza che vede contrapposti giovani boss emergenti alla vecchia guardia del sistema.
“Radio mala” parlerebbe di prossimi tradimenti eccellenti ipotizzando addirittura con l’imminente scarcerazione di pezzi da novanta di Bagnoli un ritorno alle origini della mala locale, ovvero una resa dei conti spietata e rapida posta in essere da chi sull’asfalto avrebbe perso per mano di killer rivali parenti e amici.
Insomma un vero e proprio braccio di ferro tra criminali in una Napoli sempre più abbandonata dalle istituzioni. Non ci stancheremo mai di evidenziare come la mancanza di occupazione e di sana crescita sociale penalizzino irrimediabilmente un territorio che continua ad essere ostaggio di camorristi senza scrupoli.
A sentire le dichiarazioni di alcuni politici impegnati nella campagna elettorale per le ormai prossime amministrative locali la città sarebbe in grande ripresa e pronta a fronteggiare persino attentati terroristici. Chi vive quotidianamente Napoli si chiede perplesso di quale realtà blaterino certi signori: la speranza degli onesti partenopei è quella di non trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Francamente veramente poco per chi popola la capitale del mediterraneo e che da troppo tempo assiste rassegnato all’implosione di una terra bella ma dannata.
Alfonso Maria Liguori