Faida di camorra ad Ercolano: arrestato dopo quasi 13 anni il presunto killer di Carlo Polese, ucciso il 19 agosto 2003. Si tratta di Giorgio Di Bartolomeo, esponente di spicco del clan di camorra degli “Ascione-Papale”.
Questa mattina i carabinieri della compagnia di Torre del Greco hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) partenopea, nei confronti di Di
Bartolomeo.
L’episodio, ricostruito in dettaglio grazie alle dichiarazioni di ben sedici collaboratori di giustizia di Ercolano e ai numerosi riscontri sul campo, si iscrive nella feroce guerra di camorra che ha visto militarmente contrapposte le cosche degli
Ascione-Papale e dei “Birra-Iacomino”, a cui era legato Polese. Si è trattato di una delle più lunghe e sanguinose faide del panorama criminale partenopeo.
Polese fu ucciso da un colpo di pistola sparato da Di Bartolomeo, che fece fuoco dall’interno di un appartamento, mentre, insieme ad altri affiliati dei Birra-Iacomino, cercava di scavalcare il muro di cinta del condominio noto come “Moquette”, roccaforte del clan avversario: l’obiettivo era quello di affermare la supremazia della cosca.
In quell’occasione fu ferito anche un ignaro passante.
“L’arresto – hanno commentato i pm della Dda Giovanni Colangelo e Filippo Beatrice – rappresenta l’ulteriore sviluppo delle indagini che hanno consentito di fare luce su diversi omicidi tutti ascrivibili alla sanguinosa faida in atto ad Ercolano già dai primi anni ’90 ed in relazione ai quali, tra il 2014 ed il 2015, sono state eseguite numerose misure cautelari emesse dal gip di Napoli nei confronti dei relativi mandanti ed esecutori”.
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