La camorra colpisce ancora a Napoli: ferito all’inguine nel rione “Sanità “Alfonso Ferriero, pregiudicato vicino al gruppo “Bacioterracino” legato a sua volta al clan “Misso”.
Il tutto intorno alle ore 13 e dinanzi ad atterriti turisti che avrebbero voluto godersi complice il bel tempo la visita in uno dei quartieri più celebri di Napoli (luogo di nascita del principe Antonio De Curtis, in arte Totò).
Nessun timore, nessuna esitazione da parte dei camorristi: per accaparrarsi il controllo degli affari illeciti in città occorre colpire i rivali con efferata violenza ovunque e a qualsiasi ora del giorno. In questo marasma le unità dell’esercito dislocate nelle zone calde della città continuano ad avere un ruolo “ornamentale” mettendo seriamente in discussione la necessità di militarizzare una comunità che necessiterebbe di ben altri interventi.
Occupazione, sana aggregazione sociale e logistiche al passo con i tempi per gli istituti scolastici statali : questi i cardini sui quali far ruotare il nuovo assetto di un territorio che stenta vistosamente a risalire la china.
La situazione è drammatica: a Napoli, in pieno centro, si è continuamente esposti al rischio di scippi e rapine per non parlare del prezzo che si può pagare se solo casualmente si guarda la persona sbagliata. Queste non sono supposizioni o teorie personali: il numero di denunce presentate nei vari commissariati o presso le stazioni dei Carabinieri (per non parlare delle aggressioni non denunciate formalmente) la dice lunga su un’emergenza che sembra non toccare più di tanto i signori politici.
Ennesima “bella figura” per Napoli l’impossibilità di far esibire gli alunni del Pertini-Don Guanella in occasione dell’inaugurazione dell’auditorium di “Scampia” dedicato all’artista Fabrizio De Andrè (presente la vedova Dori Ghezzi) perché dall’istituto scolastico sono stati trafugati strumenti musicali, computer e proiettori.
Ci si augura che il prossimo sindaco di Napoli badi più al contenuto che alla forma nel governare una città oppressa da inefficienze e disfunzioni ormai endemiche. Della serie: meno feste, meno selfie e più interventi per salvare (letteralmente) la capitale del mediterraneo.
Alfonso Maria Liguori
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