Un genio, anzi, “il” genio informatico. Era conosciuto così a Dubai Diamal Eddine Ouali, il 40enne algerino arrestato sabato scorso a Bellizzi, in provincia di Salerno, perché sospettato di aver fornito i documenti falsi che sarebbero stati utilizzati da alcuni terroristi implicati nelle stragi di Parigi e Bruxelles.
Il dettaglio emerge dall’inchiesta seguita con attenzione dalle autorità belghe e italiane. Ouali era conosciuto con l’appellativo di “genio informatico” da un connazionale ed ex amico con cui aveva lavorato a Dubai e che alla polizia del Belgio spiegò di aver appreso da comuni conoscenti come l’uomo fosse arrivato in Europa nel 2014 senza lavoro né denaro.
Il 40enne, secondo gli inquirenti del Belgio, frequentava soggetti capaci di fabbricare documenti falsi. Il tutto in un appartamento-laboratorio al civico 32 della via Gustave Defnret a Saint-Gilles, un sobborgo di Bruxelles, dove nel corso di una perquisizione effettuata lo scorso 13 ottobre in un computer vennero rinvenuti passaporti e documenti bancari sia dell’algerino arrestato nel salernitano sia della moglie Lynda.
A tradire Ouali, anche un selfie assieme alla giovane consorte. Il presunto terrorista, dopo l’arresto da parte degli agenti della Digos e dell’Antiterrorismo, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
I magistrati della Corte d’ Appello di Salerno hanno perciò confermato l’arresto e dunque il presunto terrorista resterà in carcere in Italia in attesa che la magistratura si pronunci sulla sua estradizione
Il silenzio dell’algerino non è stato però totale. A chi ha potuto avvicinarlo nel carcere salernitano di Fuorni l’uomo ha dichiarato: “Non sono un terrorista, non so nulla di terrorismo e neppure di documenti falsi”.
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