Massa Lubrense: continuano le polemiche sui lavori di restauro del sentiero per Punta Campanella, estrema propaggine nel mar Tirreno della Penisola Sorrentina.
L’antico e suggestivo cammino è da alcuni mesi al centro di una disputa tra il comune di Massa Lubrense e un folto gruppo di associazioni ambientalistiche: Wwf, Legambiente, Italia Nostra, Lipu, Salviamo il paesaggio, supportate dal locale Centro Studi e Ricerche F.M.Crawford a cui si è poi unito il Movimento cinque stelle.
Gli ambientalisti hanno a più riprese accusato l’Amministrazione comunale di aver commesso un vero scempio a danno del paesaggio, della storia e della natura. Il Comune da parte sua ha sempre risposto che i lavori sono a norma e muniti di tutte le autorizzazioni necessarie.
Per accertare eventuali responsabilità e colpe la magistratura, a seguito di un puntuale esposto dei contestatori, ha aperto un’indagine, tuttora in corso. Anche il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT) è stato chiamato ad esprimersi.
Proprio oggi il ministro Dario Franceschini in risposta ad un’interrogazione dei Cinque stelle, con cui si chiedeva di intervenire per impedire la compromissione dell’area protetta di Punta Campanella, ha dato parere favorevole ai lavori.
La presa di posizione del ministro ha suscitato molti malumori, lapidario il commento del deputato del Movimento cinque stelle Luigi Gallo che così ha commentando la risposta ricevuta dl MIBACT:
“Con la nostra visita ispettiva a difesa di Punta Campanella abbiamo bloccato la cementificazione di una pavimentazione di epoca romana in un sito costiero sotto protezione e non abbasseremo la guardia di fronte ad un governo disinteressato rispetto alla protezione dei nostri beni ambientali e culturali. Certo, le ispezioni della Soprintendenza dovrebbero essere periodiche e non su chiamata per evitare di limitarsi ad approvare progetti che sono perfetti solo sulla carta. Oggi il MIBACT afferma che i lavori di restauro, abbattimento delle barriere architettoniche e ampliamento della sede stradale che stanno interessando l’area di Punta Campanella sono a norma e che non hanno comportato la realizzazione di murature in cemento armato. Il ministero è del tutto avventato a prendere una simile posizione mentre c’è un’indagine in corso della magistratura e delle forze dell’ordine”.
Claudio d’Esposito, presidente WWF Terre del Tirreno, si è detto, invece: “esterrefatto ed amareggiato per la risposta fornita dal ministero. Sono stati rappresentanti fatti non corrispondenti alla realtà e ciò è documentato dai numerosi rilievi fotografici e dalle prove fornite dalla nostra associazione agli inquirenti. Restiamo a disposizione del Ministero per fornire la documentazione che dimostra quanto da noi denunciato. Siamo del parere che su via Campanella si è di fatto consentito, e si consente tuttora, di portare alle estreme conseguenze un intervento edilizio irrispettoso dei molteplici vincoli, regionali, nazionali ed europei, posti a tutela di un luogo unico quale il promontorio di Punta Campanella. I fatti dimostrano che si è stravolto il paesaggio mettendo in pericolo la flora e la fauna del sito ed anche l’incolumità stessa delle persone. Con fondi comunitari si finanzia un’opera pensata per far transitare i disabili su di un tracciato pedonale ma in un’area classificata dall’Autorità di Bacino ad alto rischio di frana. Non ci resta che attendere fiduciosi le conclusioni delle indagini della Magistratura”.
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