Reggia di Caserta, il giorno dopo l’assalto degli studenti

reggia 2Il giorno dopo “l’assalto” al Parco Reale degli oltre 4mila studenti nella Reggia di Caserta resta ancora qualche segno visibile dello “sfregio”: cartacce e contenitori di bevande sparsi sui prati, avanzi di cibo vicino ai cestini dell’immondizia. Stamattina al lavoro c’erano tre dipendenti della coop che gestisce le pulizie nel complesso vanvitelliano, i quali hanno prima liberato i prati antistanti l’ingresso principale, quindi sono via via risaliti lungo il viale che percorre il Parco; l’intervento andrà avanti tutto il giorno.
Molti turisti, ignari di quanto accaduto ieri, hanno avvicinato i custodi chiedendo con tono indignato cosa fosse accaduto. Il direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, ribadisce però anche oggi che “tenere aperto ieri il Parco è stata una decisione positiva. Abbiamo fatto capire alle persone che la Reggia fa rispettare le regole; non a caso abbiamo ‘sequestrato’ 250 palloni e rispetto allo scorso anno abbiamo registrato una minore presenza di rifiuti sparsi sui prati, segno che il dispositivo messo in piedi grazie anche alle forze dell’ordine ha funzionato, tenendo conto dell’ampiezza del parco e del numero di persone arrivate. Certo, ci sono state anche situazioni molto negative da condannare, come quella relativa al tentativo da parte di alcuni ragazzi di forzare il cancello del varco di via Gasparri, o i bagni fatti nella cascata e nelle vasche. Sono cose che non dovrebbero accadere, ma la colpa è anche della mentalità delle persone”.

reggia 3Felicori riflette anche sul fatto che “ieri gli istituti scolastici erano aperti in tutta il casertano, quindi non capisco come sia stato possibile l’arrivo di così tanti studenti. Anche la scuola, come la cittadinanza, – ha sottolineato – deve farsi carico, attraverso i suoi uffici sul territorio, di tutelare un bene come la Reggia di Caserta”.

In effetti, specie a Marcianise, città da dove provenivano la maggiore parte dei ragazzi, le scuole hanno organizzato delle assemblee di istituto dando così la possibilità ai ragazzi di non risultare assenti. Sulla vicenda intervengono anche i sindacati che prendono le difese dei custodi: “i custodi non potevano controllare tutto il parco, anzi hanno fatto un lavoraccio rischiando anche la propria incolumità”. Ieri in servizio c’erano 10 custodi per ogni turno, di mattina e pomeriggio. Ce ne sarebbero voluti 100 di custodi per guardare tutti”.
Proprio per evitare situazioni similari, il Parco resta chiuso da anni il giorno del lunedì in Albis. 

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