L’algerino Djamal Eddine Ouali sarà estradato in Belgio. Lo ha deciso dopo un’ora di camera di Consiglio il Collegio giudicante della Corte d’appello di Salerno che ha rigettato la richiesta della Procura generale.
L’algerino era stato arrestato sabato scorso a Bellizzi (Salerno) accusato di fare parte della rete che produceva falsi documenti utilizzati anche da alcuni terroristi implicati nelle stragi di Parigi e Bruxelles. Intanto il legale dell’algerino, l’avvocato Gerardo Cembalo, ha annunciato all’uscita dell’aula bunker che presenterà ricorso in Cassazione dopo la decisione della Corte di Appello di rigettare la richiesta della Procura generale che aveva chiesto la sospensione del procedimento per 60 giorni visto che Djamal Ouali in Italia è indagato anche dalla Procura di Salerno per fatti inerenti al reato contestato dalle autorità belga, falsificazione di documenti.
Ouali fu arrestato in una operazione a cui presero parte gli agenti dello Sco di Roma e della Digos di Salerno alla fermata del pullman nei pressi della chiesa del Sacro Cuore, in via Roma, nel centro di Bellizzi (Salerno). Il 40enne stava per salire sul bus che lo avrebbe condotto a casa, a Montecorvino Pugliano (Salerno), dove assieme alla moglie da un paio di mesi era ospite di un connazionale, ignaro del fatto che sul capo dell’ uomo pendesse un mandato d’arresto. Ouali non oppose resistenza e si fece ammanettare. Al suo arresto si era giunti con la comparazione di una foto del ricercato e quelle fornite qualche giorno prima all’ufficio immigrazione della questura di Salerno, dove Ouali assieme alla moglie Lynda si era recato per chiedere il permesso di soggiorno. Nella sua lunga deposizione l’algerino ha ripercorso tutte le tappe che da Dubai, dove lavorava all’Università, l’hanno portato in Belgio. “Il genio informatico”, come qualche amico lo ha definito con la polizia del Belgio, a Bruxelles aveva creato una società commerciale dedita all’acquisto e alla vendita via web di capi d’abbigliamento. Il suo volto ed i suoi documenti sono stati trovati in un pc sequestrato in un covo dove mesi addietro fece irruzione la polizia del Belgio. A gennaio Ouali, assieme alla moglie, incinta di quattro mesi, decise di trasferirsi in Italia, nel Salernitano.
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