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L’ex bar del camorrista diventa sede dello sportello antiracket di Castellammare

corso garibaldi stabiaLa lotta alla camorra deve essere una priorità per una città che vuole ripartire sotto tutti i punti di vista.

Da anni, il clan che regna incontrastato nella città delle acque è quello dei D’Alessandro (che ha la sua roccaforte in quel di Scanzano) che nonostante aver perso alcuni ‘pezzi da novanta’ nel corso del tempo, mantiene intatto il suo predominio, come testimonia l’ultima relazione emessa dalla Dda.

A tal proposito, molti degli esponenti di spicco del clan che gestivano alcuni locali a Castellammare, dopo essere stati arrestati a causa delle accuse più varie, hanno di conseguenza perso il controllo di queste attività.

Tra i tanti si ricorda una villa con giardino al corso Vittorio Emanuele e, soprattutto, un ex bar situato sul lungomare stabiese, chiuso dagli anni ’90, quando venne arrestato il proprietario Aniello De Rosa. E proprio quest’ultimo immobile sarà utilizzato, nei prossimi mesi, per uno scopo sociale importantissimo: diventerà uno sportello antiracket.

Non c’era riuscito nessuno: ne l’ex sindaco Nicola Cuomo e neanche il suo predecessore Luigi Bobbio.

Nessuno, tranne Claudio Vaccaro, che da quando arrivò nella cittadina stabiese nel mese di ottobre, ha lottato per riuscire a conseguire questo importante risultato.

Lo sportello antiracket, che quindi si stabilirà sul lungomare stabiese, dovrebbe iniziare la sua attività entro dieci giorni.

Gennaro Esposito

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