La gente di Bagnoli manifesta pubblicamente il proprio dissenso per la partecipazione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi alla cabina di regia in merito ai lavori di riqualificazione dell’ex polo industriale.
“Il suo operato ( riferito a Renzi) è chiaro – recita il manifesto – : risolvere la crisi facendo pagare il suo costo a chi l’ha già pagata e la sta pagando in questi anni”. Parole forti dettate dalla rabbia di chi è stato vittima per decenni di politiche industriali scellerate costate alla comunità un prezzo altissimo in termini di salute ( il numero di decessi causati da patologie oncologiche nella zona è impressionante): persone che subiscono la Bagnoli presente vedendo svanire i sogni di gloria tanto sbandierati sulla carta di quella futura. Un territorio ad alta dispersione scolastica nell’età dell’obbligo, privo di concreti riferimenti istituzionali e attualmente teatro di una sanguinosa guerra di camorra per il controllo degli affari illeciti.
Insomma una condizione di vita ai limiti del tollerabile per chi ad oggi non ha ricevuto che vane promesse da un governo centrale capace solo di militarizzare (inutilmente) un’area urbana che meriterebbe ben altro rispetto da parte dei signori politici.
Valeria Valente, candidato sindaco nel Pd , ha chiesto garanzie al Prefetto Gerarda Pantalone in merito al clima di sicurezza nel quale il prossimo 6 aprile si svolgerà la tanto chiacchierata cabina di regia su Bagnoli mentre l’attuale sindaco De Magistris (a sua volta nuovamente candidato alla carica di primo cittadino) chiede che si indaghi su Bagnoli evidenziando nel contempo come qualcuno negli ambienti che contano temerebbe la verità sui fatti più volte pubblicamente espressa dal primo cittadino.
Una guerra politico – governativa alimentata da interessi economici enormi di cui a pagarne le spese, come sempre, sono gli onesti contribuenti che progressivamente stanno perdendo fiducia in quello che doveva essere il riscatto assoluto di Bagnoli. Quello che più sconcerta è la facilità con la quale alcuni politici presentano una Napoli profondamente diversa da quella reale: forse ignorano i posti di cui blaterano o peggio fingono di ignorare le sacrosante rivendicazioni di chi subisce inoccupazione, camorra e approssimazione gestionale tutti i giorni. Altro che comizi e retoriche della domenica : qui più giù di così proprio non si può.
Alfonso Maria Liguori