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Le dichiarazioni del Prefetto di Napoli sui 27 Comuni della Provincia sotto osservazione per camorra

Nei giorni scorsi abbiamo registrato l’intervento dell’Associazione Caponnetto circa la dichiarazione del Prefetto di Napoli sui 27 comuni del Napoletano sotto osservazione per camorra, tra i quali figura anche il Comune di Santa Maria la Carità, che già ha dovuto subire in passato l’onta dello scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni camorristiche.

“URGE dare segni di decisa discontinuità rispetto alla precedente Amministrazione per fugare ogni dubbio su quanto sostenuto dal Prefetto”.

E quello che afferma Paolo Fortunato, già sindaco del Comune sammaritano negli anni dal 1995 al 1997, che così continua nella sua dichiarazione:

“Ho già invitato più volte negli ultimi 3 anni – prima l’Amministrazione precedente di Franco Cascone, poi con le proposte programmatiche presentate in occasione del rinnovo del Consiglio Comunale, ed infine anche il nuovo Sindaco Giosuè D’Amora – a cambiare le modalità di gestione dell’Amministrazione pubblica della nostra città.

Nelle ultime settimane, dopo aver invano atteso che la nuova Amministrazione producesse autonomamente questi segni di cambiamento, molti cittadini “fuori dal palazzo” hanno svolto osservazioni e rivolto critiche in merito ad una serie di argomenti che afferiscono alla gestione della “cosa pubblica”, che personalmente ho definito “nodi al pettine” che si stanno manifestando oggi, ma che affondano le loro radici negli anni e nelle scelte dell’Amministrazione precedente di Franco Cascone.

Vi sono una serie di tematiche irrisolte, rispetto alle quali la funzione di governo del Sindaco e della Giunta, nonché la funzione di indirizzo e di controllo da parte del Consiglio Comunale, lascia tantissimi dubbi e perplessità. Si vedano ad esempio:

Paolo Fortunato conclude il suo intervento con una esortazione:

“Affido queste riflessione a tutti gli Amministratori, Consiglieri Comunali e Cittadini di Santa Maria la Carità: è giunto il momento di cambiare, dopo tanti anni, il modo di amministrare la nostra città”.

 

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