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Bagnoli, de Magistris: “Ha vinto Napoli, la bonifica si farà”

Luigi de Magistris
Luigi de Magistris

Domani, giovedì 7 aprile alle ore 12 nella sala della giunta di Palazzo San Giacomo il sindaco di Napoli Luigi de Magistris terrà una conferenza stampa sul tema del rilancio Bagnoli. Saranno presenti il vicesindaco Raffaele Del Giudice e l’assessore all’Urbanistica Carmine Piscopo.

“Oggi Napoli ha vinto due a zero – ha detto il sindaco – commentando la presentazione del piano di bonifica e rilancio di Bagnoli, presentato alla presenza del premier Matteo Renzi. Una doppietta perché Renzi ha detto che finalmente farà la bonifica, che attendiamo da due anni, e perché il piano per Bagnoli prevede quello che noi chiediamo da tempo”.

Gli assessori comunali Piscopo ed Alessandro Fucito ieri hanno partecipato all’apertura della manifestazione partita ieri da piazza Dante. Parte del corteo si è poi distaccato provocando gravi problemi di ordine pubblico scontrandosi con le forze dell’ordine. “Siamo andati a portare la nostra vicinanza – hanno detto gli assessori – alle associazioni, ai comitati studenteschi, alle donne ed agli uomini che oggi in occasione della visita del presidente del Consiglio hanno deciso di esprimere le proprie istanze. Istanze con le quali l’’amministrazione comunale si confronta e sulle quali lavora ogni giorno. Abbiamo riscontrato un clima di grande partecipazione democratica e pacifica e ci auguriamo che lo stesso clima accompagni la manifestazione fino al termine della giornata”.

Anche la commissione Cultura del Comune di Napoli ha discusso in queste ore dell’area di Bagnoli in merito alla realizzazione della “Città della Musica, del Teatro della produzione televisiva e cinematografica”. La proposta, contenuta in un ordine del giorno approvato a maggioranza dal consiglio comunale il 24 marzo di un anno fa, è stata illustrata dal proponente, il consigliere Attanasio.

“L’idea contenuta nel documento – ha sottolineato il presidente della commissione Maria Lorenzi – va condivisa anche alla luce della tradizione che vede la nostra città come sede prescelta per le prime sperimentazioni in ambito cinematografico già dai primi anni del ‘900 e dove è prevista l’apertura della prima scuola di cinema del sud Italia. Creare, quindi, a Napoli uno spazio dedicato esclusivamente ad eventi di natura culturale, artistica e congressuale avrebbe meritato la dovuta attenzione, di fatto mancata visto che da un anno la proposta è rimasta sulla carta”.

“L’assenza dell’assessore alla Cultura – ha aggiunto il consigliere Attanasio – testimonia il mancato rispetto da parte dell’amministrazione delle prerogative e delle pronunce del consiglio comunale, e questo nonostante la proposta, alla luce della scottante attualità della discussione sul futuro di Bagnoli, si inserisca a pieno titolo nello scenario del futuro dell’area, che deve costituire un’opportunità per creare sviluppo e occupazione in città. La necessità di spazi artistici – ha concluso Attanasio – sarebbe pienamente soddisfatta dall’utilizzo di una parte delle cubature della cosiddetta archeologia industriale, e questa visione è stata condivisa sia da moltissimi cittadini che dagli artisti, oggi rappresentati da Mario Cavallini e Lino Blandizzi. La proposta si inserisce nell’ambito di una serie di indicazioni, tra le quali vanno ricordate quella di impedire l’accesso delle auto alla zona di Bagnoli, collegandola a Posillipo attraverso una funivia”.

“Il tempo delle decisioni dell’attuale governo della città sull’area è quasi terminato” per il consigliere Mansueto, che ha rilevato il “mancato ascolto alle istanze provenienti dall’assise cittadina, testimoniate dagli atti prodotti dai consiglieri, discussi in commissione o votati in consiglio. Per questo, l’ordine del giorno oggi ridiscusso in commissione va inviato al commissario straordinario Nastasi nominato dal Governo”. La proposta è stata condivisa anche dal consigliere Vasquez, che ha sottolineato, però, come “il contenuto dell’ordine del giorno e delle altre proposte sul futuro di Bagnoli siano state inficiate dal fatto che il Comune nelle sue articolazioni, giunta e consiglio, sia stato espropriato dal governo delle sue prerogative in materia urbanistica, governo che ha anche pesantemente penalizzato la cultura con i tagli alla spesa decisi per il settore”.

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