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Scavi di Pompei, ormai la musica è di casa

campania-pompeiSolo poche settimane fa si era fatto il grande annuncio: l’ex Pink Floyd David Gilmour ritorna a suonare a Pompei, con dietro la stessa suggestiva atmosfera dell’Anfiteatro Romano, la stessa che nel 1971 fu coprotagonista, assieme alla band, del film-documentario-concerto “Pink Floyd: live at Pompeii”. Non solo Gilmour, anche Elton John approderà a Pompei. Una data per Sir Elton, ben due per Gilmour, per entrambi prezzi stellari e conseguenti polveroni sul costo del biglietto, sulla capacità degli Scavi e chi più ne ha avuto più ne ha scritto.

 

 

Prezzi alti, corsa al biglietto e quasi sold out per i musicisti hanno fatto sì si potesse pensare di realizzare una sorta di festival della musica presso gli Scavi pompeiani da ripetere a partire dalla prossima estate e, si sa, se vuole ambire a grandi nomi, occorre mettersi in moto con lauto anticipo. Si pensa, innanzitutto, di arricchire l’estate prossima con una triade di nomi italiani.

“Al momento siamo in piena trattativa per chiudere tre eventi con altrettanti artisti del panorama nazionale; mancano gli ultimi ok della soprintendenza e dopo potremo dare l’annuncio definitivo, attivando le prevendite. I nomi sono: Ludovico Einaudi, Eduardo De Crescenzo e Fiorella Mannoia. Tutti e tre dovrebbero esibirsi nel Teatro Grande degli Scavi, che ha una capienza tra i 1800 e i 200 posti”, è quanto ha dichiarato il promoter Peppe Gomez.

Qualcosa si vocifera, invece, per quanto riguarda l’estate 2017: si parlerebbe di Stevie Wonder, di Paul Mc Cartney.

 

Mimmo D’Alessandro, il promoter che ha convinto il chitarrista dei Pink Floyd a ritornare nella città della storia ha palesato chiaramente l’intento di riproporre per il prossimo anno uno spettacolo con protagonisti nomi internazionali, come internazionale è lo scenario di Pompei: “qualcuno si è lamentato: pagare 300 euro per acquistare il biglietto di Gilmour sarebbe stata una spesa spropositata e stupida. Io dico che per fare tale obiezione bisogna essere o in malafede o di un’ignoranza spaventosa. Ma ci rendiamo conto della portata dell’appuntamento? Qui ci sono tifosi che comprano a 500 o 1000 euro i biglietti per una partita di calcio, seppure importante e poi gridiamo allo scandalo se un rocker di fama sceglie di suonare a Pompei? Per i suoi fan, ammirare Gilmour in uno scenario del genere, che evoca il live dei Pink Floyd del 1971, sarà un’esperienza impagabile. Quasi potranno toccarlo. È una fortuna straordinaria, tant’è che i tagliandi sono quasi esauriti. L’Anfiteatro di Pompei è una location unica al mondo, un vanto assoluto. Per questa ragione stiamo lavorando alla realizzazione, per l’estate 2017, di un vero festival. Le tre serate che vivremo a luglio (7 e 8 luglio per David Gilmour, 12 luglio per Elton John) sono dei test. E l’idea è accogliere tra un anno Paul Mc Cartney e Stevie Wonder. Non è da escludere nessuno. Naturalmente organizzare concerti a Pompei ha i suoi costi, che vanno ad aggiungersi ai cachet degli artisti. È per questo che il prezzo dei biglietti lievita. Ma non c’è da arrossire”

 

 

Anna Di Nola

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