Il Gazzettino vesuviano | IGV

Cardile di Gioi, festeggiamenti per i cento anni di “Zi Giovannina”

il sindaco Salati consegna la targa alla centenaria

Zì Giovannina, come amichevolmente la chiamano, ha festeggiato nella sua Cardile i cent’anni a qualche anno dai festeggiamenti centenari del marito Pasquale, morto a cento tre anni. Nel Comune capofila del Progetto Parco Genetico per lo studio delle popolazioni isolate, la cui madrina fu la centenaria Carmelina Gogliucci, continua così la tradizione dei centanari.

Zì Giovannina, nata nella frazione Cardile di Gioi, ha festeggiato insieme ai tre figli, commoventi le parole d’augurio della figlia emigrata in Germania da moltissimi anni, ai nove nipoti e ai dieci pronipoti, con numerosi parenti e amici il centenario con una cerimonia semplice e sobria come è nel suo carattere.

Una persona disponibile e lavoratrice ben voluta da tutta la Comunità. Al compleanno hanno partecipato pure il sindaco, Andrea Salati, e il parroco, don Angioletto Imbriaco, con il vicesindaco, Valerio Rizzo, e il Consigliere delegato, Nicola Nastasi. A zì Giovannina è stata consegnata dal primo cittadino di Gioi, dopo la benedizione del parroco, una targa ricordo con gli auguri dell’Amministrazione Comunale e della comunità.

La centenaria, particolarmente emozionata, ha ringraziato tutti esprimendo tutta la sua soddisfazione per aver raggiunto i cento anni: “Godo di buona salute – ha detto – perché ho mangiato sempre cibi genuini coltivati con le mie mani, ma anche trascorrendo buona parte della giornata all’aria aperta”.

“Nel solco dello studio genetico che ha evidenziato fra l’altro la longevità nelle popolazioni cilentane – afferma il sindaco Andrea Salati – zì Giovannina ha preso il testimone dal marito e si affianca ai centenari del Cilento interno per affermare una volta di più come questa parte di territorio è davvero il simbolo dell’immortalità. Area dove la Civiltà Contadina ha attecchito i suoi contenuti più veri della dieta mediterranea collinare in questi straordinari personaggi, in barba all’attualità della società del benessere che li vuole mettere a repentaglio”.

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