Bloccato l’ingresso alla chiesa a causa dei lavori in corso: il parroco si scaglia contro il sindaco. E’ quanto è accaduto nelle scorse ore a Massa di Somma. La vicenda, salita alla ribalta delle cronache, ricorda molto le polemiche che intercorrevano tra i personaggi Don Camillo e Peppone di Giovannino Guareschi.
Nella veste dei due famosi personaggi don Camillo e Peppone del posto figurano il parroco dell’unica chiesa del paese, don Giuseppe Esposito, e il sindaco del Pd, Antonio Zeno.
Pomo della discordia sono i lavori di restyling della piazza, che da qualche giorno impediscono l’ingresso nella chiesa “Santa Maria Assunta in Cielo” dalle porte principali, costringendo i credenti a recarsi nell’edificio sacro entrando da una piccola porta laterale che passa dalla canonica.
“In obbedienza al vescovo, – ha scritto su ‘Facebook’ don Giuseppe – non ho fatto una denuncia alla ditta dei lavori in piazza e una diffida all’amministrazione comunale.
Fratelli carissimi, tutti abbiamo visto che a causa dei lavori in piazza l’unico accesso all’unica parrocchia del paese è stato completamente chiuso e transennato impedendo l’ accesso al pubblico culto, senza lasciare neanche uno spiraglio per entrare e uscire. Oggi pomeriggio sono stato dai carabinieri di San Sebastiano al Vesuvio per sporgere denuncia verso la ditta dei lavori e una diffida verso l’amministrazione comunale. L’intervento del sindaco è servito a poco nel farmi desistere. Solo per l’obbedienza al vescovo non ho sporto denuncia e diffida.
Siamo tutti d’accordo che i lavori vanno fatti, ma in rispetto alle istituzioni e in collaborazione con esse. La comunità parrocchiale invece non è stata presa proprio in considerazione nonostante la comunicazione al comune del periodo (aprile – ottobre dei matrimoni) né una risposta ne una programmazione comune, né niente di niente. Così anche i lavori alla facciata, la curia e la parrocchia non ha mai dato nessuna approvazione all’inizio dei lavori. Che rispetto è questo per la chiesa cattolica di Massa di Somma?”.
“Avevo chiesto pace e invece riceviamo solo attacchi. – ha risposto sul social network il primo cittadino – Peccato: abbiamo fatto tutto solo perché sono cresciuto in quella parrocchia e la amo. Potevo fare solo i lavori di riqualificazione della piazza e invece ci siamo complicati la vita per fare bella la casa di Dio. Avevo chiesto a don Giuseppe un pizzico di pazienza, soltanto questa settimana di tempo per poter finalmente realizzare quello che non è mai stato fatto a Massa di Somma in settant’anni. Peccato, di solito i sacerdoti portano pace e amore, non ho altre parole, domani in ogni caso sarò a messa ed entrerò dalla porta laterale perché se voglio incontrare Dio non vi è porta oppure ostacolo che non mi permetterà di incontrarlo.
Concludo da parte mia dicendo che come quasi ogni domenica sono stato a Messa senza disagi, partecipando tranquillo alla messa del Signore. Io sono sereno è convinto di aver fatto e di fare il bene del mio paese come ormai da diciotto anni. In chiesa vi era una brutta aria non causata certo da me. Ognuno di noi si faccia il proprio esame di coscienza: io continuerò a lavorare per il mio paese e per farlo diventare sempre più bello e ambito, non ho mai parlato male del mio paese e ho fatto in modo che gli altri ci invidino e che i nostri ragazzi siano orgogliosi di dire di essere di Massa di Somma, qualcun altro forse non ama Massa come me”.