Il tutto aggravato dai soliti tatticismi politici che tendono a mettere in secondo piano il bene comune, in favore di individualismi sempre più predominanti nella scena di governo stabiese.
Da queste basi è nata l’alleanza di tre civiche: “Stabia ora”, avente come referenti l’avv. Gaetano De Stefano e l’arch. Giuseppe del Gaudio; “Stabia in Strada” dell’avv. Riccardo Filosa e del dott. Mauro Cavaliere; “Riviviamo Stabia” del dott. Gennaro Scarica e del dott.ssa Rosanna Di Maio.
«Un’alleanza aperta – fanno sapere – verso chi intende la politica come un servizio da rendere alla collettività, mettendo al centro dell’azione i principi non negoziabili, l’ispirazione cristiana, la democrazia a tutti i livelli. In ogni caso – spiegano – guarderemo con attenzione agli schieramenti in campo, analizzando con attenzione le loro idee ed i loro programmi per valutare eventuali sinergie».
Sin dai primi confronti, è emersa chiara l’esigenza di riportare la normalità in città, uscendo fuori dai soliti schemi. «Alla base del nostro progetto – spiegano – vi è il cittadino con le sue istanze e problematiche causate dal malfunzionamento della macchina comunale.
La nuova amministrazione deve essere caratterizzata da un funzionamento di tipo orizzontale e non verticistico, con metodi di programmazione fondati sulla partecipazione e sul confronto, sulla condivisione degli obiettivi mirati al benessere dei cittadini e alla reale risoluzione delle molteplici problematiche che tutti conosciamo».
A caratterizzare le tre civiche non è solo l’analisi chiara ed asettica dei tanti problemi che affliggono la città, ma anche, e soprattutto, la capacità di averne individuato le soluzioni. Perchè è di questo che oggi Castellammare di Stabia ha bisogno, di soluzioni che permettano un rapido rilancio dell’economia locale, un ripristino della legalità e del senso civico, uno sviluppo del territorio a trecentosessanta gradi.
«Bisogna riconquistare la fiducia dei cittadini – concludono i rappresentanti di “Stabia ora”, “Stabia in strada” e “Riviviamo Stabia” – i quali hanno il grave dovere morale di scegliere candidati onesti, sia sotto il profilo della giustizia che intellettuale».