La festa di Sant’Antonio in fumo: tradizione a Cava de’Tirreni

sant antonio cavaNon è certo il fumo prodotto dai fuochi d’artificio quello in cui sta scomparendo la festa di Sant’Antonio nella città di Cava de’ Tirreni: un’antica tradizione, celebrata da secoli, sospesa solo negli anni in cui il sisma del 1980 aveva distrutto il santuario, ultimamente rilanciata con forza, grazie all’impegno senza pausa del Rettore del Convento francescano, Padre Luigi Petrone, rischia di finire a causa dell’indolenza della politica con la p minuscola, che non guarda al bene della comunità.

la festa di Sant’Antonio negli ultimi anni era diventata un evento di rilievo nazionale, che richiama tanti pellegrini e turisti anche da fuori regione, animati da una profonda devozione popolare. Festeggiamenti ricchi di eventi, di fuochi pirotecnici, luminarie e processioni. Mai come in questi giorni la città di Cava era viva, brulicante di persone, che si fermavano al convento sì, ma anche nel centro storico, nei bar, nei negozi.

 

 

Tutto ciò viene negato da un’Amministrazione che in pochi mesi ha distrutto la “Festa Medioevale” alla Badia, non ha fatto la “Città Fedelissima” con le coreografie dei nostri gruppi di trombonieri, ha rinunciato a ristrutturare Piazza San francesco (con un appalto già finanziato e lavori pronti a partire), ed ha già commesso tanti errori e disattenzioni da deludere l’intera città ancora prima che sia compiuto un anno dal suo insediamento.

 

Il comitato della festa si chiede perché i fuochi pirotecnici non possano farsi sul Monte Castello, perché le luminarie in Piazza San francesco non possano essere allestite e perché la devozione popolare per un santo tanto amato dalla città debba scomparire nell’indifferenza generale.

Per questo si è provveduto a creare un “Comitato Pro Festa di Sant’Antonio”, fatto di cittadini fuori da partiti e dalla politica, devoti solo al Santo e amanti delle tradizioni della città di cava de’ Tirreni.

Viene così indetta una petizione popolare avviata già il 10 aprile dove si chiede al sindaco Vincenzo Servalli di rivedere la sua decisione e permettere anche per quest’anno di svolgere la festa di Sant’Antonio.

 

Fra gli aderenti al “nuovo comitato” si registrano le adesioni dell’Arciconfraternita della Santissima Concezione e l’Associazione Portatori di San francesco e Sant’Antonio.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteNapoli: la campagna del Pd si apre con contestazioni
SuccessivoFlashmob SenzAtomica a Napoli
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.