Napoli, boom di “cavalli di ritorno”: parla un ex addetto al sistema

furto auto

Esplode nuovamente a Napoli tra le zone di “Bagnoli”, “Fuorigrotta” e “Cavalleggeri” il fenomeno dei “cavalli di ritorno”. In pratica estorsiva, nota ai più, che consiste nel “ricomprare” l’auto o la moto trafugate dagli stessi ladri a prezzi che oscillano a seconda del valore del veicolo.

Teatro dei ritrovamenti dei mezzi rubati viale dei Giochi del Mediterraneo nei pressi di un noto multisala. Garantendo l’anonimato siamo riusciti ad intervistare un ex addetto all’illecita trattativa oggi onesto lavoratore.

“Nulla è lasciato al caso – ha spiegato l’uomo – ma tutto è pianificato e studiato a tavolino per tempo. Si sceglie al vittima badando essenzialmente a non incorrere in parenti di pregiudicati o amici di persone influenti della zona. In quel caso lo spessore del personaggio preso di mira annulla di fatto la possibilità di chiedere denaro per la restituzione del mezzo rubato: a volte uno sgarro o un’azione avventata può in tal senso costare la vita.

La refurtiva viene quindi bruciata o abbandonata per evitare reazioni violente da parte di appartenenti al sistema o familiari di ras della zona. Vittime ideali professionisti e impiegati a cui preme riavere l’auto o la moto in tempi utili perché magari ancora in fase di leasing o perché indispensabile per recarsi a lavoro. In questi casi esiste un vero e proprio tariffario che oscilla dai 250 euro per le utilitarie in fatiscenti condizioni a oltre 2500 euro per le auto di grossa cilindrata seminuove”.

Alla domanda di come avvenga lo scambio la risposta è semplice: “Una volta contattata la vittima e chiuso l’affare le si dà appuntamento quasi sempre in viale Giochi del Mediterraneo: all’incontro si presenta un minorenne che prende il denaro e indica il punto esatto dove ritrovare il mezzo trafugato. Il ragazzo è osservato a distanza da un complice che in caso di intervento delle forze di polizia provvede poi alla distruzione dell’auto o della moto in questione.

Oggi comprendo la gravità di un commercio illegale che penalizza fortemente i cittadini soprattutto in un momento di forte crisi economica come questo. Spero che le istituzioni creino presto occupazione in loco permettendo a tanti giovani di lavorare onestamente invece di entrare nella camorra per poter sopravvivere”. Una testimonianza forte sul fenomeno dei cavalli di ritorno, uno spaccato di ordinaria disonestà che caratterizza ormai da tempo Napoli e a cui il governo non può più rispondere solo con inutili militarizzazione del territorio. Scolarizzazione adeguata, occupazione e sana aggregazione sociale subito per bonificare la capitale del Mediterraneo. Il resto: retorica priva dei sia pur minimi contenuti.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.