Ecco come cambierà l’assetto del Real Polverificio Borbonico

polverificio borbonicoCon un accordo tra il direttore della soprintendenza degli scavi archeologici di Pompei, Massimo Osanna, e il responsabile dei servizi territoriali per le province di Avellino e Salerno, Pierpaolo Russo, firmatario per l’agenzia del Demanio, è stato siglato nella mattina di lunedì 18 aprile una sottoscrizione per avviare la consegna del Real Polverificio Borbonico di Scafati alla soprintendenza di Pompei.
Questa in sostanza la notizia che è stata diffusa lunedì 18 aprile, ma andiamo ad analizzare più da vicino e chiaramente quello che è successo…

L'accordo sigliato il 18 aprile tra Russo e Osanna
L’accordo sigliato il 18 aprile tra Russo e Osanna

Ciò che finirebbe sotto la giurisdizione della soprintendenza per i beni archeologici pompeiani NON comprende però le aree che dal 2010 sono state affidate dalla soprintendenza belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino in gestione al comune di Scafati, ovvero il complesso monumentale ottocentesco realizzato tra 1851 e il 1854 che include l’imponente Palazzo Comando (divenuto oggi sede principale del centro per le arti e la cultura del comune di Scafati ed in cui prendono parte mostre d’arte contemporanea di spessore), il laboratorio chimico (dedicato attualmente al restauro che la struttura ha subito nel 2010 e in cui sono illustrate le procedure per la realizzazione della polvere da sparo prodotta all’epoca dei Borbone) la cappella di Santa Barbara (oggi utilizzata per conferenze e presentazioni che si tengono nel centro per le arti e la cultura) e l’ampio spiazzale interno dove vi è la fontana e vi sono alloggiati alcuni cannoni di epoca borbonica.

In rosso l'area che adrebbe alla soprintendenza di Pompei; in giallo l'area del complesso monumentale che rimarrebbe in gestione a Scafati
In rosso l’area che adrebbe alla soprintendenza di Pompei; in giallo l’area del complesso monumentale che rimarrebbe in gestione a Scafati

L’accordo siglato tra Osanna e Russo riguarda bensì l’ampio parco del Real Polverificio, all’interno del quale, fino alla fine dell’ottocento, erano situate le officine che producevano la polvere da sparo, convertite successivamente in edifici adibiti alla lavorazione del tabacco; passato successivamente all’ex istituto sperimentale per la ricerca in agricoltura fino a rimanere abbandonato da alcuni anni. Oltre all’immenso giardino che si estende fino al centro commerciale La Cartiera di Pompei e alle strutture pericolanti al suo interno, la soprintendenza acquisirebbe controllo sulle altre strutture dell’area del CRA – CAT al confine con il centro per arti e la cultura del comune di Scafati, tra cui la sede dell’ex centro sperimentale, attualmente cadente e fatiscente anche per via dei continui saccheggi, e l’antico arco di passaggio per gli operai che lavoravano le polveri, visibilmente danneggiato e bisognoso di urgenti interventi di restauro.

Il soprintendente Massimo Osanna durante la sua visita estiva al Real Polverificio
Il soprintendente Massimo Osanna durante la sua visita estiva al Real Polverificio

Già dall’estate 2015 l’area abbandonata era nel mirino dell’amministrazione scafatese e della soprintendenza che, attraverso trattative parallele, hanno avuto diversi incontri con gli esponenti del Demanio: la prima in un vertice pubblico che faceva ben sperare il Comune di Scafati di riuscire a realizzare l’impresa entro l’inizio del 2016, la seconda con incontri e sopralluoghi lontani dai riflettori che alla fine hanno portato al recente accordo siglato da Osanna e Russo.

L’intenzione della soprintendenza è quella di andare a realizzare un centro polifunzionale a servizio del sito archeologico pompeiano con uffici, foresterie, sala conferenze-auditorium, sale studio, laboratori, spazi per eventi culturali e mostre e per l’archiviazione organica, la catalogazione, l’esposizione e lo studio dei reperti archeologici, inserendo l’ambizioso progetto nell’ambito del Grande Progetto Pompei. Tutto ciò in sinergia con la realtà del centro per le arti e la cultura del comune di Scafati in attività dal 2010, ed a cui, durante l’ultimo anno, si è aggiunto il grande lavoro di promozione e rivalutazione portato avanti dai ragazzi impiegati per i progetti del servizio civile.

 

La visita al complesso monumentale durante il vertice amministrazione-demanio della scorsa estate
La visita al complesso monumentale durante il vertice amministrazione-demanio della scorsa estate

Pasquale Aliberti, sindaco di Scafati, ha esternato la sua reazione per la notizia annunciando che a breve ci sarà un tavolo tecnico che possa portare dalla gestione all’acquisizione delle aree attualmente sotto controllo comunale (Palazzo Comando, cappella Santa Barbara e laboratorio chimico): “Sarà un’operazione che ci permetterà creare un’asse con Pompei, captare i flussi turistici della città mariana e affacciarci ad una nuova economia, tutto questo anche grazie agli interventi di restauro e manutenzione che la soprintendenza andrà ad effettuare sul meraviglioso parco abbandonato e sulle strutture decadenti al suo interno”.

Quindi, in sostanza, per la parte di Real Polverificio Borbonico in gestione al comune di Scafati, centro di attività e iniziative culturali e sede di mostre d’arte contemporanea di artisti locali e internazionali, non dovrebbe cambiare nulla, almeno per il prossimo futuro.
Ora il lavoro dell’amministrazione Aliberti punterà a strappare maggiori garanzie che possano permettere al comune di Scafati il diritto a non vedersi sottratta l’importante complesso monumentale di via Pasquale Vitiello che, ricordiamo, è tornato in auge proprio durante il primo mandato di Aliberti.

Quello che è certo è che, se i lavori di riqualificazione del grande parco del Real Polverificio faranno sì che torni fruibile per tutti, questo rappresenterà in ogni caso una grande conquista per tutto il territorio.

Raffaele Cirillo

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