Atrani, torrente Dragone: al via la pulizia delle briglie

atrani torrente dragoneSono cominciati oggi gli attesi interventi di pulizia alle briglie collocate lungo l’alveo del torrente Dragone, su cui non veniva effettuata manutenzione dal 3 luglio del 2014.

Annunciati da Genio Civile ed Arcadis lo scorso 16 marzo, dopo mesi di polemiche e un
inutile rimpallo di responsabilità, fanno seguito alle continue sollecitazioni del Comune di Atrani, impegnato sin dall’ultimo
intervento effettuato a ricordare presso tutte le sedi opportune l’importanza di una puntuale manutenzione dell’opera.

Un’azione sempre
costante portata avanti con estrema decisione, anche se a volte sottotraccia, che è riuscita a sbloccare con successo una situazione
di stallo inutile e dannosa.

Ricordiamo che la questione della mancata pulizia periodica dell’opera, posta lungo il corso del torrente dopo i tragici fatti del
9 settembre 2010, è stata oggetto di interrogazione a risposta scritta da parte di Alberico Gambino, presidente del Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia a Palazzo Santa Lucia, finendo anche nel mirino della Procura.

Sull’effettiva utilità dell’opera circa la mitigazione del rischio idrogeologico è sempre aperto il dibattito, alla luce di quanto già
nel 2011 sosteneva il geologo Ortolani. Quelle briglie “mal concepite e realizzate” necessitano di pulizia continua, quasi dopo ogni evento
piovoso. Un dato ormai chiaro a tutti che, oltre a far rimanere tutti i dubbi sulla reale utilità dell’opera, costringe di fatto a ripensare
il criterio della “somma urgenza” in una programmazione sistematica e coerente degli interventi di manutenzione. Ed è proprio in direzione di un piano condiviso programmato con la destinazione di un finanziamento specifico e di specifico soggetto attuatore che Atrani continua a lavorare, per uscire definitivamente da quegli stati di continua emergenza o “somma urgenza” che, da troppo tempo, hanno sostituito il regime “ordinario” nella gestione della sicurezza del territorio.

È questa, infatti, la proposta che il Comune avanza in una lettera indirizzata anche alla Regione Campania, pur non ricadendo le briglie nell’arco territoriale di propria competenza: inserire la
manutenzione delle briglie a pettine nell’accordo di programma tra Regione e Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del
Mare del 12 novembre 2010 o, nel caso tale accordo non fosse più valido, attivarsi prontamente per approntare un piano pluriennale di
manutenzione ordinaria e periodica dell’opera in questione che miri a mitigare in maniera duratura e costante il rischio idrogeologico.

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