Chiusura di Ginecologia, Scotto: “Grave danno per la cittadinanza”

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La chiusura del reparto di Ginecologia all’ospedale di Boscotrecase continua a far discutere e soprattutto a rendere vivace il dibattito politico.

I cittadini delle città interessate, Torre Annunziata, Boscotrecase, Boscoreale e Trecase, nel corso delle ultime settimane hanno manifestato in varie volte la loro indignazione per la decisione presa dai vertici dell’Asl.

La chiusura, che è diventata ufficiale lo scorso 20 aprile, sta creando già i primi disagi alle pazienti del comprensorio torrese che sono costrette ad “emigrare” nel vicino nosocomio di Castellammare, il San Leonardo o al Maresca di Torre del Greco.

Tuttavia, c’è ancora chi non si arrende: oltre i cittadini della zona interessata, anche Arturo Scotto, capogruppo della Camera dei Deputati della Sinistra Italiana, nativo di Torre del Greco, ha sottolineato come “nonostante l’ospedale non raggiunga il numero di parti annui minimo stabilito dalla Regione nel 2007, il punto nascita in questione è uno dei più importanti e vissuti della Campania, come dimostra il rapporto tra parti annui (tra i 300 ed i 400) ed il numero di posti letto disponibili (solo 9)”.

“Per questi motivi – afferma Sotto – ho presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute per chiedere garanzie in merito al rispetto dei livelli essenziali di assistenza del diritto alla salute delle donne dell’area interessata, evitando la chiusura del reparto di ginecologia ed ostetricia dell’ospedale di Boscotrecase e valutando anzi, la necessità di un aumento dei posti letto ivi disponibili”.

Forse non è ancora finita, forse c’è ancora speranza. Però, tuttavia, rimane comunque una battaglia molto difficile da portare avanti. L’Asl non sembra voler cedere e soprattutto non sembra voler ascoltare i “consigli” che ultimamente stanno arrivando da molte parti in causa. Il futuro, per questo motivo, rimane ancora incerto.

Gennaro Esposito

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