L’alleanza tra i clan di camorra dei “D’Alessandro” e dei “Di Martino-Afeltra”, il ruolo del vecchio luogotenente di Gragnano Gennaro Chierchia alias “‘o pecorone”, ucciso in un agguato di camorra in via Castellammare nel 2009.
Sono alcuni degli aspetti affrontati da Antonio Esposito, il boss “Tonino ‘o biondo” di Santa Maria la Carità oggi collaboratore di giustizia, chiamato a testimoniare da una località protetta durante il processo per frode sportiva ai danni dell’ex presidente della Juve Stabia Franco Manniello in uno stralcio del processo “Golden Gol”.
“A Gragnano comandavano e comandano i Di Martino. Io avevo rapporti con Antonio, il figlio di Leonardo ”o lione’, e so che il loro gruppo principalmente gestiva le coltivazioni di marijuana. ha raccontato Esposito – I Di Martino facevano parte del gruppo degli Imparato nella faida con i D’Alessandro di Castellammare di Stabia, poi fecero pace. Si accordarono Leonardo Di Martino e Pasquale D’Alessandro, che decisero di chiarirsi e di cancellare il passato. Ora sono alleati, me lo disse Pasquale”.
Su Chierchia, invece: “Era il referente dei D’Alessandro a Gragnano, lo conoscevo bene. Poi fu arrestato e, durante la sua detenzione si venne a sapere che lui, per ottenere benefici, aveva fatto delle confidenze alle forze dell’ordine, così nacque un contrasto con Scanzano (roccaforte stabiese del clan D’Alessandro, ndr) perse peso e venne messo da parte quando tornò in libertà. Quando fu ucciso non aveva più un ruolo di spicco nell’organizzazione”,