Napoli e San Gennaro, arriva la firma tra Curia e Deputazione

Napoli: card.Sepe, città ha sete del necessarioLa diplomazia ha vinto. Ha vinto San Gennaro e il suo popolo. È stato firmato questa mattina alle ore 10.30 il documento che riconosce la sovranità della città, attraverso la Deputazione, nel governo della cappella e del Tesoro di San Gennaro. Un atto ricognitivo, questa la definizione tecnica, sottoscritto dal cardinale Crescenzio Sepe, dal vicepresidente della Deputazione Riccardo Carafa e da Riccardo Imperiali di Francavilla addetto agli affari legali della Deputazione, che ha materialmente condotto le articolate azioni diplomatiche che hanno portato alla ricomposizione fra le parti. Testimoni l’abate della cappella monsignor Vincenzo De Gregorio ed Enzo Piscopo per la Curia. Il documento ha una importanza particolare, la Deputazione, organismo laico che da cinque secoli gestisce cappella, reliquie e tesoro del santo, continuerà a farlo. Mentre il decreto Alfano avrebbe imposto oltre alla nomina dei discendenti delle famiglie nobili della città, anche membri della Curia, facendo così perdere quel carattere laico e di autonomia alla Deputazione.

I ruoli

Al Vaticano, e dunque alla Curia, il solo compito di attendere al fronte relativo alla fede. Ora la parola passa al ministro degli Interni che aveva emanato un decreto con il quale equiparava la Deputazione ad una Fabbriceria, spostando l’asse laica del Governo della Cappella sul fronte della Curia. Il documento è di fatto un via libera alla cancellazione del decreto, venendo meno il vero della Curia.

Le reazioni

“È un accordo straordinario che per la prima volta mette insieme Curia di Napoli e Deputazione formalmente – spiega Imperiali -. Per il passato era sempre dovuto intervenire un Papa con una bolla per fare chiarezza. Ora ci aspettiamo una grande festa in occasione del miracolo con la partecipazione dei napoletani”.

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