Torre del Greco celebra il 25 aprile con l’alzabandiera

Festa della Liberazione 2016 Torre del GrecoAnche Torre del Greco ha celebrato la ricorrenza della Liberazione. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ciro Borriello, e in particolare il vicesindaco Antonio Spierto, ha infatti partecipato alla manifestazione organizzata questa mattina nella sede delle associazioni combattenti e reduci e mutilati e invalidi di guerra. All’esterno della sede posta in villa comunale – nonostante le avverse condizioni meteorologiche – si è svolta la cerimonia di alzabandiera, alla presenza delle autorità civili e militari.

All’interno della struttura, poi, sono intervenuti – moderati da Antonio Cetronio della sezione torrese dell’associazione mutilati e invalidi di guerra – oltre a Spierto, il segretario dell’associazione Gioacchino Raiola; il presidente dell’associazione partigiani torresi, Armando Maglione; il tenente Pasquale Girone, degli ufficiali dei carabinieri in congedo.

In particolare il vicesindaco nel suo intervento ha sottolineato come “ognuno di noi ha il dovere civile e morale di ricordare tutti coloro che si sono battuti per la libertà del nostro Paese”.

“Da questo punto di vista – ha aggiunto – la Festa del 25 aprile esprime oggi come nel passato la volontà di contrasto ad ogni forma di oppressione e potenzia il recupero della fierezza e dell’identità italiana. La Resistenza è un movimento morale che condanna a ogni forma di sopraffazione e di violenza e invita ad assumere come stile di vita non solo la lotta alla barbarie e alle ideologie di morte, ma anche e soprattutto l’uguaglianza di tutti i cittadini, il rispetto del dibattito democratico costruttivo, la libera circolazione delle idee con l’obiettivo esclusivo del bene comune”.

Alla presenza anche dei rappresentanti dell’associazione carabinieri, della polizia di stato, della polizia municipale, della capitaneria e dell’Anmi, il rappresentante dell’esecutivo cittadino ha anche ricordato come “la ricorrenza del 25 aprile è occasione per coltivare il sogno di solidarietà e fratellanza, soprattutto se consideriamo i tremendi guasti che la crisi economica e per certi versi morale ha generato”. Celebrare questa giornata “significa poi parlare del moto sociale, politico, morale e militare che portò alla elaborazione e alla successiva approvazione della nostra Carta Costituzionale. Essa fu il frutto dell’incontro tra culture e ideali contrapposti, che però impararono, durante la guerra, a trovare un cammino comune; impararono il significato della parola ‘democrazia’, che mai prima d’allora il Paese aveva sperimentato”.

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