Il Gazzettino vesuviano | IGV

A Torre Annunziata la base del narcotraffico internazionale

cocaina ecuador finanza 3Traffico internazionali di stupefacenti: una delle organizzazioni sgominate questa mattina da guardia di finanza e Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli è strettamente legata al potente clan di camorra “Tamarisco” (anche conosciuto come “Nardiello”) attivo a Torre Annunziata e nei Comuni dell’agro nocerino-sarnese.

L’operazione, bisogna ricordare, ha portato all’esecuzione di 34 misure cautelari personali nei confronti di altrettanti esponenti di due distinte organizzazioni criminali dedite al traffico internazionale di stupefacenti, aventi basi operative nella provincia di Napoli, in particolare a Torre Annunziata, e con solide ramificazioni in territorio estero. In manette sono finite 22 persone e sono stati sequestrati beni per oltre 10 milioni di euro.

La cosca dei Tamarisco era riuscita a diversificare i propri canali di approvvigionamento dello stupefacente entrando in affari con altre due organizzazioni aventi base in Ecuador e in Colombia di cui facevano parte Davide Scuotto di 44 anni e Claudio Scuotto di 41 anni. La cocaina veniva spedita via mare dai porti del Sudamerica (in particolare da quello di Guayaquil in Ecuador) a quello italiano di Salerno, dove l’organizzazione poteva contare sull’appoggio di alcuni operatori addetti alla movimentazione delle merci per il recupero e la successiva consegna delle partite di stupefacente occultate nei containers.

L’organizzazione era riuscita a concretizzare diverse importazioni di cocaina dall’Ecuador, fra cui 48 chilogrammi giunti al porto Salerno a giugno 2014, e altri 24 kg a dicembre dello stesso anno. Alla stessa cosca erano destinati altri 33 kg di cocaina sequestrati a Manzanillo (Panama) dalla polizia locale a marzo 2015.

Una volta giunta in Campania la droga veniva collocata sul mercato attraverso passaggi che vedevano protagonista Vincenzo Barbella, pluripregiudicato di 70 anni, che risulta aver acquistato all’ingrosso dai Tamarisco diverse partite di cocaina poi cedute ad altri compratori, referenti di noti clan di camorra napoletani, per la definitiva destinazione alle piazze di spaccio.

Storicamente i Tamarisco sono “leader” nel settore del traffico internazionale di droga al cui vertice ci sono i fratelli Domenico, Francesco e Bernardo Tamarisco.

Il clan è stato pesantemente colpito negli ultimi anni con l’arresto del boss 43enne Francesco, avvenuto ad aprile 2014 nell’ambito di un’operazione del Gico della guardia di finanza di Napoli. Successivamente Tamarisco è stato condannato dal Tribunale di Napoli a 10 anni e 8 mesi di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti.

Le redini dell’organizzazione erano, quindi, attualmente nelle mani del terzo fratello Bernardo di 44 anni (costretto sulla sedia a rotelle per un’infermità agli arti inferiori a seguito di un agguato subito a metà degli ’90 dal clan di camorra rivale dei “Gionta”) ai domiciliari dovendo scontare una pena di cinque anni di reclusione inflittagli dal Tribunale di Salerno.

La detenzione, però, non gli ha impedito di ricoprire il ruolo di reggente del clan durante l’assenza dei fratelli e di gestire un intenso traffico di cocaina con il Sudamerica, avvalendosi della collaborazione del cognato Vincenzo Langiano di 43 anni e sfruttando l’intermediazione presso i cartelli fornitori del broker Salvatore Iavarone di 66 anni, stabilmente dimorante in Ecuador.

L’installazione di una microspia nell’abitazione “fortino” dei Tamarisco, al confine tra Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, ha permesso di individuare il quartier generale dell’organizzazione. Era qui che si svolgevano le riunioni più importanti per la gestione del narcotraffico.

Negli atti dell’inchiesta anche la posizione di Domenico Tamarisco di 42 anni, per lungo tempo in carcere e lontano dalle dinamiche criminali, dovendo scontare una lunga condanna per traffico internazionale di droga. Lo scorso 6 aprile l’uomo è stato scarcerato reinserendosi subito, stando a quanto scrive la Dda, nell’organizzazione di appartenenza. Tamarisco ha avviato trattative per acquistare grosse partite di cocaina e progettato l’omicidio di una persona non meglio identificata con cui era in contrasto prima del suo arresto. Anche per questo motivo la Procura di Napoli ha disposto il fermo immediato di Tamarisco interrompendo sul nascere i suoi efferati progetti criminali.

Leggi anche:

Cocaina dal Sudamerica: a Napoli sgominate due organizzazioni

Torre Annunziata: il narcotraffico e il rapporti con la ‘ndrangheta

Torre Annunziata, l’inchiesta: tonnellate di hashish dalla Spagna

Salvatore Iavarone catturato in Ecuador: è il broker internazionale della cocaina

Exit mobile version