Gragnano, Valle dei Mulini: Cafagna propone gli osservatori civici

valle dei mulini 1Il commissario prefettizio Donato Cafagna sta lavorando per mettere in campo una rete di “osservatori civici” per stimolare la partecipazione dei cittadini alla segnalazione di sversamenti di rifiuti ed illeciti ambientali.
L’annuncio è stato fatto qualche giorno fa in occasione di un incontro svoltosi presso la Prefettura di Napoli in presenza del senatore del M5s Sergio Puglia. Il senatore Puglia, lo scorso 18 febbraio effettuò un’interrogazione parlamentare indirizzata al ministero dell’ambiente con la quale chiedeva chiarimenti rispetto alla situazione inquinamento della Valle dei Mulini di Gragnano.
Il comdonato cafagnamissario Cafagna ha spiegato che presso la Valle dei Mulini è in corso un’azione di rimozioni dei rifiuti e pulizia dei sentieri tramite protocolli d’intesa realizzati con la SMA Campania S.P.A., società della Regione Campania. Inoltre, avrebbe aggiunto che per incentivare la partecipazione cittadina alla segnalazione di sversamenti abusivi di rifiuti vorrebbe mettere in campo una rete di “osservatori civici”. Tale strumento di cittadinanza attiva è molto usato in altri comuni d’Italia, anche in Campania.
Si tratterebbe di una figura riconosciuta di volontariato civico, sul sito istituzionale dove si può fare richiesta di iscrizione si legge che: “l’osservatore civico ha compiti di segnalazione, di formazione oltre che di proposta di risoluzione delle criticità ambientali. I requisiti sono visionabili all’art. 2 del protocollo. In particolare per l’adesione è richiesto che l’osservatore non abbia riportato condanne penali e non abbia pendenze penali per reati contro la pubblica amministrazione e contro il patrimonio ambientale e paesaggistico, nonché per reati di natura associativa”.
Il protocollo a cui fa riferimento il sito istituzionale, è un accordo tra la rete degli osservatori civici Coheirs ed il ministero degli interni. Il “Coheirs” è un in effetti un partenariato europeo di associazioni di cittadini, acronimo per “Civic Observers for Health and Environment”, un progetto di cittadinanza attiva che ha soprattutto il compito di incentivare l’applicazione del principio di precauzione sancito nel Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea.
L’accordo tra Coheirs e ministero italiano, fu voluto fortemente dallo stesso vice prefetto Cafagna quando nel 2014 ricoprì l’incarico di commissario per la questione per i roghi di rifiuti tossici nella zona nord di Napoli. Il testo del protocollo è molto interessante, in particolare agli artt. 5 e 6 prevede “forme di partecipazione e collaborazione da parte dei cittadini, che sono invitati ad effettuare segnalazioni, porre quesiti, formulare proposte e sono sollecitati ad un impegno diretto in gruppi di volontariato sociale, comitati, organizzazioni no-profit, agenzie educative e sociali, finalizzato, previe intese con i Comuni, a dare impulso alla sorveglianza civica del territorio e all’ adozione di aree pubbliche oggetto di degrado, allo scopo di favorirne il recupero e, se possibile, l’uso collettivo”.
Un progetto che, almeno sulla carta, sarebbe perfetto per il recupero e la tutela di un’area come la Valle dei Mulini. Il ruolo dell’osservatore civico sarebbe sostanzialmente quello che già molti cittadini stanno svolgendo da diversi anni, segnalando alle forze dell’ordine sversamenti ed illeciti ambientali. In particolare, sempre secondo il testo del protocollo: “l’ osservatore civico ha compiti di segnalazione, di formazione oltre che di proposta di risoluzione delle criticità ambientali e si adopera per l’attivazione delle consulte ambientali comunali. Segnala le situazioni di particolare criticità ambientale, suscettibili anche di produrre ricadute igienico-sanitarie, di cui egli stesso viene a conoscenza, direttamente all’Amministrazione comunale, all’ASL, all’Arpac, nonché, per i casi inerenti l’attività di competenza, all’incaricato del Ministro dell’Interno, ovvero all’ufficio di segreteria COHEIRS. L’osservatore civico informa le istituzioni locali che hanno facoltà di trasmettere atti o segnalazioni provenienti dai Comuni o da altre organizzazioni locali all’ufficio di segreteria COHEIRS. Svolge inoltre un ruolo di collegamento tra gli uffici e le istituzioni comunali, le associazioni locali e la Federazione COHEIRS. A questo scopo si interfaccia con l’ufficio di segreteria della Federazione COHEIRS per segnalare specifiche criticità ambientali o sanitarie sul territorio, proporre o richiedere esperienze formative rivolte agli stessi osservatori civici, alla popolazione ovvero alle istituzioni o agli operatori economici, nonché elaborare o richiedere l’elaborazione di proposte inerenti le criticità territoriali. L’attività di osservatore civico ha carattere meramente volontario e gratuito”.
La figura degli osservatori civici sarebbe molto importante per il recupero della Valle, tuttavia, forse, sarebbe opportuna anche la creazione di guardie ambientali qualificate per il controllo del territorio. La speranza tuttavia è che siano le forze dell’ordine, come sta accadendo negli ultimi mesi, a coordinarsi per il contrasto degli illeciti ambientali. La creazione di un apposito albo per gli osservatori civici potrebbe responsabilizzare maggiormente pochi soggetti mentre potrebbe deresponsabilizzare la collettività. In questa fase storica è necessaria una coscienza collettiva di approccio ai problemi ambientali e le segnalazioni se possibile è meglio se ad effettuarle siano associazioni o comitati che quantomeno sono rappresentativi di gruppi di persone. Gli osservatori civici, sarebbero si inseriti in una rete internazionale, ma sul territorio resterebbero da soli, e si esporrebbero usando il proprio nome (tra l’altro registrato sul sito). Probabilmente un tale tipo di approccio sarebbe perfetto nei paesi del nord e del centro Italia, mentre in alcune zone del sud Italia, forse non siamo ancora pronti per un tale sistema di volontariato qualificato. Sicuramente fare un tentativo di applicazione di tale figura non sarebbe affatto sbagliato, anzi, magari potrebbe rivelarsi molto proficuo. Nel frattempo, prima di tutto, occorre addivenire al più presto alla bonifica dell’area e soprattutto delle sponde del torrente Vernotico, dove, ricoperte dalla fitta vegetazione, si nascondono ancora amianto, pneumatici ed elettrodomestici più volte segnalati dai cittadini.
valle dei mulini
Foto rifiuti Valle dei Mulini, sponda torrente Vernotico – archivio Circolo Legambiente Woodwardia
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