Blitz di guardia di finanza ed Antimafia contro il narcotraffico internazionale: agli atti dell’inchiesta anche i rapporti tra i clan di camorra dei “Tamarisco” o “Nardielli” di Torre Annunziata e la ‘ndrangheta calabrese.
L’operazione, bisogna ricordare, ha portato all’esecuzione di 34 misure cautelari personali nei confronti di altrettanti esponenti di due distinte organizzazioni criminali dedite al traffico internazionale di stupefacenti, aventi basi operative nella provincia di Napoli, in particolare a Torre Annunziata, e con solide ramificazioni in territorio estero. In manette sono finite 22 persone e sono stati sequestrati beni per oltre 10 milioni di euro.
Stando a quanto emerso dalle indagini, insomma, i Tamarisco avevano avviato una serie di rapporti commerciali con una potente cosca della ‘ndrangheta della fascia jonica-reggina finalizzata all’acquisto di partite di cocaina. Un dettaglio non da poco che sarebbe dimostrato dal sequestro di oltre 1 chilogrammo di cocaina da parte delle forze dell’ordine e avvenuto a novembre 2015 presso un b&b di Torre Annunziata gestito dal 41enne Antonio Cirillo.
La struttura, infatti, era già nota agli inquirenti in quanto ritenuta uno dei magazzini di stoccaggio della droga importata dai Tamarisco. In quel caso la cocaina era stata abilmente occultata in un apposito doppio fondo ricavato nel vano dell’airbag di uno dei mezzi utilizzati per il trasporto dalla Calabria.
Lo stupefacente è stato portato nell’area partenopea a bordo di una “Toyota Yaris rossa”, “scortata” da un’”Audi A3″ con targa tedesca, guidate da due corrieri calabresi, uno dei quali appartenente ad una delle ‘ndrine più violente della Locride, coinvolta nella sanguinosa faida in corso da diversi anni nel paese di San Luca, culminata nella strage di Duisburg del 2007.
Nel b&b era stata rinvenuta anche una pistola semiautomatica “Glock” priva di matricola 9×19 con caricatore inserito contenente 12 cartucce.
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