Camorra, sale la tensione nella zona di “Secondigliano” di Napoli tra i “Di Lauro” e gli “scissionisti”: particolarmente in fervore il gruppo cosiddetto della “Vanella Grassi”. Ciò sarebbe testimoniato anche dagli arresti di Michele e Vincenzo Sarnelli (rispettivamente padre e figlio), entrambi pregiudicati e trovati in possesso di armi e droga del clan.
Dopo la scarcerazione di alcuni ras dei Di Lauro, “i girati” si starebbero riarmando: questo quanto trapelato da fonti vicine agli investigatori che temono a breve la ripresa di una delle faide più violente nella storia della criminalità organizzata partenopea. Troppo grossi gli interessi in ballo, stratosferiche le cifre prodotte dal traffico degli stupefacenti per credere in una bonaria risoluzione di ostilità mai sopite. Ed ecco che ancora una volta le nuove leve di entrambi gli schieramenti, ricordiamo che Marco di Lauro (omonimo e attuale reggente del clan) e Umberto Accurso (boss della Vanella Grassi) sono tutt’ora latitanti, tenterebbero di infliggere il colpo di grazia agli avversari arruolando giovanissimi insospettabili nei rispettivi gruppi di fuoco.
Perché sia chiaro che la mala a Secondigliano, e non solo, dispone di armi di ogni genere. Radio mala parlerebbe di veri e propri arsenali nascosti frutto di traffici con l’Est europeo e i Balcani: armi micidiali che sarebbero oggi a disposizione di killer poco più che ragazzi, spesso cocainomani, pronti a tutto pur di affermare la leadership criminale del proprio gruppo sul territorio. In certe zone si continua a respirare aria di camorra: i bambini giocano a fare le “vedette” o a tendersi agguati ispirandosi alle vicende di nera a cui hanno magari assistito di persona.
Figure di boss emulati dai ragazzini come modelli vincenti: auto di lusso, moto potenti, abbigliamento griffato e soldi sempre in tasca, un sogno per chi dalla nascita è abituato alla difficoltà di mettere insieme pranzo e cena. Di contro la risposta fiacca dello Stato, di politicanti che parlano, parlano ma poi nulla producono di buono per i figli meno fortunati di Napoli.
Abbiamo intervistato, garantendo l’anonimato, un simpatizzante del “sistema” a Secondigliano: “I politici sono ladri da salotto – ha dichiarato il giovane – è sono peggio di noi perché loro la possibilità di vivere onestamente l’hanno avuta noi no. Li vediamo solo in periodo elettorale e spesso sponsorizzati dagli stessi boss che invece dicono di combattere”. Parole che fanno gelare il sangue: un marciume senza fine che attanaglia la città annientando le speranze di chi nonostante tutto da giovane onesto continua a sognare di vivere e investire in questi luoghi.
Alfonso Maria Liguori