L’arresto effettuato dai carabinieri si colloca perfettamente nell’ottica di massima prevenzione voluta dagli inquirenti per scongiurare la ripresa delle ostilità a Secondigliano (e non solo) tra i “girati” e il clan dei “Di Lauro” che rispettivamente vantano ancora in stato di latitanza i boss Umberto Accurso e Marco Di Lauro.
Personaggi di grosso spessore criminale con un patrimonio economico rilevante frutto prevalentemente del traffico di droga e delle molteplici attività imprenditoriali di copertura inserite nello stesso “sistema”. A impensierire particolarmente gli investigatori la santa barbara di cui disporrebbero i clan: enormi quantità di armi anche da guerra frutto di anni e anni di traffici con l’Est europeo e i balcani. L’inaudita violenza dell’ultima faida tra gli scissionisti e i Di Lauro ancora echeggia su un territorio che necessiterebbe di ben altri interventi da parte delle istituzioni.
Militarizzando la zona (inutilmente) e impiegando un numero sempre maggiori di operatori dell’ordine non si può sperare di contrastare alla radice lo strapotere di un anti stato che compra la disperazione della povera gente a suon di biglietti da cento euro. Ragazzini, spesso più che bambini, vengono reclutati dai talent scout della camorra: ripuliti, ben vestiti e dotati di scooter o moto i giovanissimi credono di essere improvvisamente arrivati al benessere tanto sognato. Sogno che termina presto e si tramuta in un incubo non appena agli stessi giovani viene posta in mano una pistola e impartito l’ordine di uccidere qualcuno.
In caso di rifiuto pena la morte. Se l’inferno è l’impossibilità della ragione in molte zone di Napoli la dannazione eterna è di casa. Non ci stancheremo mai di ribadire come senza adeguata scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione sociale sia impossibile combattere il mostro camorra che proprio nella disorganizzazione e nel lassismo delle istituzioni trova linfa vitale.
In sintesi perifrasando una melodia del gruppo musicale 99 Posse potremmo dire che mentre i politici filosofeggiano badando essenzialmente ai propri interessi a Napoli “giovani, che a scuola non hanno mai avuto la possibilità di andare e con il carcere di Poggioreale tristemente nel proprio futuro, continuano a morire ammazzati per strada…”.
Alfonso Maria Liguori