Sulla questione si è espresso pochi giorni fa il sovrintendente Luciano Garella invitando tutti ad agire con molta cautela. Non si sono fatte attendere le repliche dell’altra parte interessata. Infatti, il presidente della Federazione Italiana Pubblici Esercizi Salvatore Trinchillo ha dichiarato: “Suona come un fulmine a ciel sereno il commento della Sovrintendenza, che pure abbiamo sollecitato da tempo affinché si trovasse una soluzione che mettesse d’accordo tutte le parti, Comune compreso. Va detto del resto che l’utilizzo del suolo pubblico è un asset di enorme importanza per le imprese turistiche, come dimostrano egregiamente i casi di Milano e Firenze dove questi spazi rappresentano anzi un fattore di grande attrazione per i turisti e di enorme svago per i residenti. Basti pensare che da esso dipende almeno il 15% dell’occupazione nel settore in città, e che la possibilità di fruire degli spazi all’aperto è un importantissimo fattore di attrattività turistica. Forse ai più sfugge che noi imprenditori del tempo libero e della ristorazione siamo i primi a desiderare soluzioni condivise, che risultino in armonia con il contesto ambientale ed artistico: è chiaro infatti che il caos non è nell’interesse degli imprenditori del turismo, i quali hanno invece a cuore lo sviluppo qualitativo del turismo a Napoli e quindi anche la qualità estetica della città. Siamo pronti quindi a discutere regole condivise nell’ambito di un tavolo tecnico cui partecipino Sovrintendenza, Comune ed Associazione di categoria”.
Le dichiarazioni del sovrintendente alle Belle Arti e Paesaggio di Napoli