«Da oggi il sindaco Varone non ha più una maggioranza. Quella che ancora lo sostiene è tenuta assieme solo dal cemento del potere, ma il momento della liberazione è vicino».
A dirlo è l’ex consigliere comunale di Sant’Antonio Abate, Donatella Donadio.
«Negli ultimi due bilanci comunali non c’è traccia di una strategia per lo sviluppo del territorio – aggiunge – ma solo interventi-spot dalla dubbia efficacia. Varone potrà proiettare tutti i video e le slides che vuole in aula, ma non è Renzi e la sua è una idea di città che non ci piace».
«Il sindaco ancora insiste con l’assurda idea di abbattere e ricostruire la scuola Alighieri; una scelta non solo anti-economica e dannosa per la comunità, ma del tutto ingiustificabile dal punto di vista tecnico. Perché sottrarre risorse pubbliche in questo modo così superficiale? Quelli che qualcuno definisce “investimenti” sono sperperi di denaro pubblico. Il delirio di grandezza di quest’Amministrazione, che vuole passare alla storia come quella dei grandi lavori pubblici, ci porterà alla rovina: sta a noi evitarlo».
«Avevamo stretto un patto politico con Varone – continua Donatella Donadio – che non è stato rispettato. Dovevamo andare “Oltre” gli steccati ideologici, le visioni minimaliste e di bottega. Ma lui è andato solo “Oltre” la decenza. E mi spiace, politicamente e umanamente, constatare che i consiglieri D’Aniello e Torrente, che con me avevano partecipato a questo progetto politico, non si rendano conto che la loro vicinanza al sindaco non porterà nulla di buono ai cittadini e all’intero Comune».
«Dobbiamo prendere atto conto che a Sant’Antonio Abate non c’è più un governo cittadino e che c’è nervosismo in quella che fino a ieri era la maggioranza del sindaco – ha concluso la Donadio –. Tutti i consiglieri di buona volontà continuino a esercitare il massimo del controllo sugli atti dell’Amministrazione. Non c’è censura che fermerà la trasparenza e la voglia di salvare Sant’Antonio Abate».