Alla fine di una notte drammatica, convulsa e completamente in bianco, Gennaro Cinque ha trovato la quadratura del cerchio, tra lacrime, sangue e strappi furibondi. L’ha spuntata Andrea Buonocore che ha finalmente coronato un sogno inseguito per molti anni. Buonocore non ha fatto passi indietro per favorire Franco Lombardi, come era trapelato in un primo momento, ma al contrario ne ha causato la fuoriuscita definitiva dal centrodestra.
Rotti equilibri delicatissimi, dunque, si è sfasciata in parte la maggioranza al governo di Vico Equense da dieci anni. Alcuni Consiglieri, per ripicca, si sono candidati nelle liste avverse dell’odiato Maurizio Cinque, come Mariateresa Eusebio, altri come Balestrieri e lo stesso Franco Lombardi hanno preferito rimanere fuori dai giochi.
Ma nella notte si è consumato un altro dramma che ha coinvolto il partito democratico, fino a pochi giorni fa in forze a Maurizio Cinque. Ne aveva dato notizia attraverso un comunicato stampa la segretaria cittadina Franca Rossi, provocando lo sconcerto tra gli iscritti e i simpatizzanti in quanto la decisione era stata presa in perfetta solitudine senza passare per gli organi di democrazia interna al partito. Ma, l’ineffabile segretaria è andata avanti, incurante delle critiche, raccogliendo firme e pietendo candidati da sistemare in una lista che stentava a riempirsi. Poi nella notte tra venerdi e sabato scorso, ovviamente senza avvisare nessuno, si è presentata all’ufficio elettorale dichiarando di essere collegata ad Andrea Buonocore, mandando Maurizio Cinque e le sue liste a quel paese.
Nell’ufficio si è scatenato l’inferno, tra gli insulti di chi era convinto di essere candidato per uno schieramento e si è trovato a tradimento in tutt’altra situazione. Sono volate parole grosse e sono intervenuti i carabinieri, mentre alcuni candidati pretendevano e ottenevano di essere depennati dalla lista del pd, disgustati dall’assurda protervia della segretaria. I social sono stati subito invasi da commenti feroci nei confronti della segretaria Rossi, presa di mira per la sua falsità e doppiezza verso chi in buona fede aveva sottoscritto la lista del pd e si era candidato. L’avvenimento increscioso per i gli aspetti grotteschi di una politica malata e lontanissima di qualunque pulsione ideale, è finito persino nelle cronache nazionali del Tg1 delle 20.00 e del mattino successivo.
Nonostante la bagarre la lista è stata comunque riempita in fretta e furia con l’aiuto di Gennaro Cinque che ha prontamente offerto i nomi, tra gli altri, di Giovanni De Simone e Antonio Guida, a riempimento dei vuoti creatisi nelle candidature ed è stata depositata, anche se priva di documenti che potrebbero inficiarne la validità. La segretaria Rossi pare si sia cautelata con una denuncia ai carabinieri per gli insulti ricevuti presso l’ufficio elettorale e per la sparizione dei documenti che, a suo dire, al momento della presentazione erano perfettamente in ordine.
Si aspettano le decisioni della commissione elettorale che potrebbe trovare anomalie anche nella lista dello stesso Gennaro Cinque.
Maria D’Ordia