C’è un legame indissolubile fra la città di Torre Annunziata e Giancarlo Siani, il giornalista del Mattino ucciso per volontà della camorra.
Siani lavorava proprio nella città oplontina e per mano della camorra napoletana che stava crescendo mettendo le mani sugli appalti per la ricostruzione post terremoto dell’Ottanta, sui tanti traffici e soprattutto grazie alle collusioni con la politica locale.
Giancarlo Siani fu stato assassinato a Napoli, sotto casa, perché indagando sul marciume che caratterizzava il malaffare e la politica locale, stava facendo il “giornalista giornalista”.
Da quel momento, a lui, sono state dedicate scuole, aule comunali o regionali, strade e parchi. Ma lui deve restare con noi, con i suoi scritti quale esempio non di eroe, ma di impegno civile.
Un libro degli scritti selezionati, degli articoli sulla camorra, è stato presentato al II Circolo di Torre Annunziata, proprio la scuola che porta il suo nome.
Il libro si intitola “Giancarlo Siani. Fatti di camorra” ed è la raccolta di tutti gli articoli che poi hanno decretato la sua uccisione l’uccisione.
Oltre 70 “pezzi” del giornalista sono racchiusi all’interno del volume edito da “Edizioni Lod” che contiene inoltre due recensioni molto importanti: quella di Paolo Siani, fratello di Giancarlo, e di Roberto Saviano.
Presenti alla presentazione il sindaco Giosuè Starita, il consigliere comunale Aldo Ruggiero, tra gli organizzatori, l’editore Pasquale Testa. Con loro Gennaro Cirillo, preside della scuola “Siani” che ha ospitato l’evento.
Presenti e partecipi anche il consigliere regionale Antonio Marciano e l’assessore regionale all’istruzione, Lucia Fortini.
Gennaro Esposito